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Monitoraggio Fotovoltaico: tieni sotto controllo il tuo impianto!

Monitoraggio Fotovoltaico: Migliora l’Efficienza del Tuo Impianto e Riduci i Costi con un Controllo Costante

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Il monitoraggio fotovoltaico è una prassi indispensabile per chi possiede un impianto solare e desidera garantire un’ottima efficienza nel tempo. La sua importanza risiede nella capacità di fornire informazioni precise e tempestive sul funzionamento dell’impianto, permettendo di individuare eventuali anomalie o malfunzionamenti e intervenire rapidamente, riducendo così i costi di manutenzione e prolungando la vita dell’impianto.

Se fai parte di una comunità energetica, il monitoraggio diventa ancor più significativo. Infatti, in una comunità in cui l’energia prodotta è condivisa tra i membri, è fondamentale che ogni impianto fotovoltaico funzioni al massimo della sua capacità. Un monitoraggio fotovoltaico efficace consente di identificare i punti deboli e lavorare insieme per migliorarli (anche con interventi di revamping), incrementando l’efficienza complessiva e riducendo i costi per tutti.

In questo articolo, esploreremo le tecniche di monitoraggio fotovoltaico più efficaci, come implementarle e come possono aiutarti a migliorare l’efficienza del tuo impianto e ridurre i costi. Scoprirai che, con il giusto controllo costante, il tuo impianto fotovoltaico non solo produrrà energia in modo più efficiente, ma avrà anche una durata maggiore, fornendo un ritorno sull’investimento ancora più vantaggioso.

Cos’è il monitoraggio fotovoltaico e perché è fondamentale per il tuo impianto

Il monitoraggio fotovoltaico rappresenta l’insieme delle attività di supervisione e controllo dell’efficienza e della performance del tuo impianto solare. È uno strumento chiave che ti permette di gestire al meglio la produzione di energia e di garantire la lunga durata del tuo impianto.

In pratica, il monitoraggio fotovoltaico ti permette di:

  • tenere sotto controllo l’andamento del tuo impianto, 
  • registrare i dati di produzione,
  • rilevare eventuali malfunzionamenti 
  • intervenire tempestivamente per la risoluzione di problemi.

Questo tipo di controllo può essere effettuato a distanza e in tempo reale, grazie all’utilizzo di specifiche tecnologie digitali.

Ma perché il monitoraggio fotovoltaico è così fondamentale?

Innanzitutto, ti permette di ottimizzare la produzione di energia, individuando il rendimento ottimale del tuo impianto e regolando di conseguenza l’uso delle risorse. Inoltre, grazie al monitoraggio, è possibile prevenire e risolvere velocemente i problemi tecnici, riducendo notevolmente i costi di manutenzione e di riparazione.

Come puoi ridurre i costi e migliorare l’efficienza del tuo impianto

Il monitoraggio fotovoltaico rappresenta uno strumento indispensabile per la gestione efficiente del tuo impianto. Grazie a un monitoraggio costante, hai la possibilità di ottimizzare la produzione energetica, individuare rapidamente eventuali malfunzionamenti e, di conseguenza, ridurre significativamente i costi di manutenzione.

Un sistema di monitoraggio ti permette di avere una visione completa delle performance del tuo impianto in tempo reale. Puoi così monitorare l’efficienza di ciascun pannello, verificarne il corretto funzionamento e intervenire tempestivamente in caso di anomalie. Questo ti consente di prevenire danni maggiori e di ridurre i costi legati a interventi più complessi e costosi.

Il monitoraggio fotovoltaico può inoltre aiutarti a identificare le migliori strategie per migliorare l’efficienza del tuo impianto. Analizzando i dati di produzione, potrai infatti capire come massimizzare l’energia prodotta in base alle condizioni ambientali e climatiche, e adottare le soluzioni più adatte per il tuo specifico caso.

Nel contesto di una comunità energetica, il monitoraggio assume un ruolo ancora più fondamentale. Una gestione efficiente e coordinata degli impianti può infatti portare a una produzione energetica ottimizzata e a una condivisione equa delle risorse tra i membri della comunità. Ma di questo parleremo meglio più avanti.

Tecniche e strumenti per un efficace monitoraggio fotovoltaico

Nel mondo del monitoraggio fotovoltaico, esistono svariate tecniche e strumenti che ti permettono di gestire efficacemente il tuo impianto solare. Questi possono variare a seconda delle specifiche esigenze e delle dimensioni dell’impianto, ma tutti condividono lo stesso obiettivo: ottimizzare la produzione di energia e garantire la lunga durata del tuo impianto.

Tra gli strumenti più utilizzati nel monitoraggio fotovoltaico ci sono i dati logger, dispositivi che registrano le informazioni relative al funzionamento dell’impianto, come la produzione di energia, il livello di irraggiamento solare, la temperatura e altri dati utili. Queste informazioni possono essere poi visualizzate e analizzate attraverso apposite piattaforme di monitoraggio online, disponibili sia su PC che su dispositivi mobili.

Un altro strumento fondamentale per un efficace monitoraggio fotovoltaico è l’inverter intelligente. Oltre alla sua funzione primaria di conversione della corrente, questo dispositivo è in grado di rilevare e comunicare eventuali anomalie del sistema, facilitando l’intervento tempestivo per la risoluzione dei problemi.

Inoltre, esistono servizi di monitoraggio remoto che permettono un controllo costante e in tempo reale del tuo impianto, senza necessità di essere fisicamente presente. Questi servizi possono inviare notifiche in caso di anomalie e aiutare nella pianificazione di interventi di manutenzione.

l’ importanza del monitoraggio nelle comunità energetiche e nelle smart grid

Nel contesto delle comunità energetiche, il monitoraggio fotovoltaico assume un’importanza ancora maggiore. Una gestione attenta e puntuale del tuo impianto non solo garantisce un’efficienza ottimale, ma contribuisce anche a valorizzare l’intera comunità, promuovendo un utilizzo dell’energia più consapevole e sostenibile.

In una comunità energetica, l’energia prodotta viene condivisa tra i vari membri. Questo significa che qualsiasi variazione dell’efficienza del tuo impianto avrà un impatto sull’intera comunità. Il monitoraggio fotovoltaico permette di individuare tempestivamente eventuali problemi, riducendo il rischio di interruzioni o diminuzioni nella produzione di energia.

Nel contesto delle comunità energetiche, l’adozione di smart grid (di cui parliamo qui), o reti elettriche intelligenti, rappresenta un passo avanti fondamentale verso una gestione più efficiente dell’energia. Queste reti, infatti, permettono un monitoraggio costante e preciso del flusso di energia, favorendo l’ottimizzazione dei consumi e l’integrazione di fonti rinnovabili come il fotovoltaico.

Il monitoraggio fotovoltaico all’interno di una smart grid ha una duplice funzione. Da un lato, permette di controllare la produzione dell’impianto in tempo reale, rilevando eventuali anomalie o cali di rendimento. Dall’altro, fornisce una serie di dati preziosi per valutare l’efficienza del sistema nel suo insieme.

Le smart grid, inoltre, facilitano l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema elettrico. Inoltre, grazie alla loro capacità di gestire flussi bidirezionali di energia, le smart grid possono sfruttare al meglio la produzione dei pannelli solari, immagazzinando l’energia in eccesso in batterie o veicoli elettrici, o vendendola alla rete quando la domanda è alta.

Sei interessato a unirsi a una comunità energetica o vuoi semplicemente saperne di più su come possiamo aiutarti a ottimizzare il tuo impianto fotovoltaico?

Compila il modulo qui sotto e Valore Comunity sarà felice di rispondere a tutte le tue domande.

Come e Quando Effettuare la Pulizia dell’Impianto Fotovoltaico

Come e Quando Effettuare la Pulizia dell’Impianto Fotovoltaico: Guida Pratica per la Manutenzione

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Hai investito in un impianto fotovoltaico, hai aderito a una comunità energetica e ora stai beneficiando della produzione di energia rinnovabile. Ma per garantire l’efficienza dell’impianto e la sua longevità, un aspetto fondamentale che non può essere trascurato è la pulizia dell’impianto fotovoltaico.

La pulizia impianto fotovoltaico è uno dei compiti di manutenzione più importanti. I pannelli solari, essendo esposti alle intemperie, possono accumulare polvere, foglie, escrementi di uccelli e altro ancora. Questo sporco può ridurre la quantità di luce solare che raggiunge le celle fotovoltaiche, diminuendo l’efficienza dell’impianto.

Ma come e quando dovresti procedere con la pulizia?

Non esiste una risposta unica, perché molto dipende dalle condizioni specifiche dell’installazione. Alcuni fattori da considerare includono l’angolo di inclinazione dei pannelli, l’esposizione a fattori di sporcizia e l’ubicazione geografica.

In questo articolo, ti forniremo una guida pratica sulla pulizia impianto fotovoltaico, con suggerimenti su come e quando effettuarla per garantire un rendimento ottimale del tuo sistema solare. Entreremo nel dettaglio di ogni step, dal momento giusto per la pulizia, alle tecniche più efficaci, fino ai prodotti da utilizzare. Scoprirai che con poche ma mirate accortezze, potrai conservare il tuo impianto fotovoltaico in ottime condizioni, garantendoti una produzione energetica costante e affidabile.

Perché la Pulizia è Cruciale per la Produzione di Energia

La pulizia dell’impianto fotovoltaico non è solo una questione estetica, ma riveste un ruolo fondamentale per la sua efficienza e, di conseguenza, per la quantità di energia che riesce a produrre. In effetti, la pulizia impianto fotovoltaico è una delle operazioni di manutenzione più importanti da effettuare regolarmente.

I pannelli solari, per funzionare in modo ottimale, devono assorbire la maggior quantità possibile di luce solare. Se sulla superficie dei pannelli si accumula dello sporco, come polvere, foglie, escrementi di uccelli o residui di smog, la luce solare viene in parte bloccata e l’efficienza dell’impianto ne risente. A seconda del livello di sporco, la perdita di efficienza può variare dal 2% al 25%.

Di conseguenza, pulire regolarmente il tuo impianto fotovoltaico non solo ti permette di garantire la sua longevità, ma anche di ottimizzare la sua produzione energetica. Una pulizia adeguata, infatti, permette di rimuovere i residui di sporco che potrebbero interferire con l’assorbimento della luce solare, aumentando così il rendimento dell’impianto.

Inoltre, una pulizia regolare dell’impianto fotovoltaico ti permette di monitorare lo stato dei pannelli e di rilevare tempestivamente eventuali problemi o anomalie, come graffi, crepe o danni causati da agenti atmosferici. Ricorda, l’efficienza del tuo impianto fotovoltaico è direttamente proporzionale alla sua pulizia.

Fattori da Considerare per capire quando è il momento di pulire l’impianto

Determinare il momento giusto per la pulizia dell’impianto fotovoltaico non è un compito semplice. Diversi fattori entrano in gioco e possono influire sulla frequenza di pulizia necessaria. È importante considerare questi fattori per poter pianificare in modo efficiente la manutenzione e garantire il massimo rendimento del tuo impianto. Abbiamo riassunto i principali qui di seguito:

  • ambiente circostante. Se il tuo impianto fotovoltaico è installato in una zona con molta polvere o dove cadono spesso foglie, sarà necessario pulirlo più frequentemente. Lo stesso vale per le zone costiere, dove il sale marino può depositarsi sui pannelli, o per le zone industriali, dove lo smog e i residui industriali possono accumularsi.
  • stagione. Durante l’autunno, per esempio, le foglie che cadono possono accumularsi sui pannelli. In inverno, invece, neve e ghiaccio possono creare problemi. Inoltre, in primavera e in estate, i pannelli possono essere più esposti a sporcizia e polvere.
  • inclinazione e orientamento dei pannelli influenzano la frequenza di pulizia. I pannelli con un’angolazione maggiore tendono a autopulirsi con la pioggia, mentre quelli più piatti tratterranno più facilmente lo sporco.
  • monitorare costantemente il rendimento del tuo impianto ti permetterà di capire se è il momento di procedere con una pulizia. Un calo dell’efficienza potrebbe essere un segnale che i pannelli sono sporchi. Ricorda, la pulizia dell’impianto fotovoltaico è un investimento sulla sua efficienza e sulla sua vita utile.

Tecniche di Pulizia dell’Impianto a pannelli fotovoltaici: Come Procedere in Modo Sicuro ed Efficace

La pulizia dell’impianto fotovoltaico è un’operazione che deve essere eseguita con attenzione, utilizzando le tecniche corrette per garantire sia la tua sicurezza che l’integrità dell’impianto.

Prima di tutto, è essenziale spegnere l’impianto prima di iniziare qualsiasi operazione di pulizia. Questo riduce il rischio di incidenti elettrici.

La pulizia può essere effettuata con acqua e un detergente non abrasivo, utilizzando una spazzola morbida o un panno. È importante evitare l’uso di strumenti duri o abrasivi che potrebbero graffiare la superficie del pannello e ridurre la sua capacità di assorbimento della luce solare.

Se l’impianto fotovoltaico è installato su un tetto, la sicurezza è una priorità. Utilizza le attrezzature di sicurezza adeguate, come imbracature e cordini, e lavora sempre con un partner. In caso di dubbi, o se l’impianto è particolarmente sporco o difficile da raggiungere, è consigliabile contattare un professionista.

È importante anche tenere conto dell’ora del giorno in cui si effettua la pulizia. È preferibile farlo al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando i pannelli sono meno caldi. Pulire i pannelli quando sono molto caldi può causare uno shock termico che potrebbe danneggiarli.

Prodotti e Strumenti per la Pulizia dell’Impianto Fotovoltaico: Cosa Usare e Cosa Evitare

La pulizia dell’impianto fotovoltaico richiede l’utilizzo di prodotti e strumenti specifici per garantire un’azione efficace senza danneggiare i pannelli. È fondamentale scegliere con cura i prodotti da utilizzare e saper quali evitare.

Cosa Usare:

  1. Acqua: Un getto d’acqua può essere sufficiente per rimuovere polvere e detriti superficiali.
  2. Detergente non abrasivo: Un detergente delicato può aiutare a rimuovere lo sporco più ostinato senza graffiare i pannelli.
  3. Spazzola morbida o panno: Strumenti con setole morbide o un panno non abrasivo sono l’ideale per pulire i pannelli senza rischiare di danneggiarli.
  4. Attrezzatura di sicurezza: Quando l’impianto è su un tetto, è essenziale utilizzare imbracature, cordini e scarpe antiscivolo per garantire la tua sicurezza.

Cosa Evitare:

  1. Prodotti abrasivi: Evita prodotti contenenti sostanze abrasive, che possono graffiare i pannelli e ridurre la loro efficienza.
  2. Strumenti duri: Evita l’uso di spazzole con setole dure o utensili metallici, che potrebbero danneggiare la superficie dei pannelli.
  3. Prodotti chimici aggressivi: Alcuni detergenti possono essere troppo forti e danneggiare i pannelli. È importante utilizzare prodotti non corrosivi.
  4. Pulizia a secco: Pulire i pannelli a secco può causare graffi. Assicurati sempre di utilizzare acqua o un detergente liquido.

Il Ruolo della Pulizia dell’Impianto Fotovoltaico nella Manutenzione delle Comunità Energetiche

La pulizia dell’impianto fotovoltaico è un elemento fondamentale anche nelle comunità energetiche. È grazie a una cura costante e attenta che è possibile garantire la massima efficienza del sistema e, quindi, la produzione di energia rinnovabile in modo costante e sostenibile.

All’interno di una comunità energetica, ogni impianto fotovoltaico contribuisce alla produzione di energia condivisa tra i membri. Questo significa che la pulizia e la manutenzione di ciascun impianto hanno un impatto diretto sulla capacità degli impianti che fanno parte della comunità di produrre e distribuire energia. Se un impianto non è tenuto in condizioni ottimali, la produzione di energia può ridursi, influenzando l’intera comunità.

Inoltre, l’efficienza di un impianto fotovoltaico influisce anche sulla sua durata. Un impianto pulito e ben mantenuto può durare più a lungo, riducendo la necessità di costose riparazioni o sostituzioni.

Per questi motivi, la pulizia degli impianti fotovoltaici dovrebbe essere una responsabilità condivisa all’interno delle comunità energetiche. È importante garantire che ogni membro della comunità comprenda l’importanza di questa attività e la esegua regolarmente.

La tua comunità è pronta a fare il salto verso l’energia rinnovabile? Lascia i tuoi dati nel modulo sottostante e Valore Comunity ti aiuterà a capire come poter realizzare un impianto fotovoltaico efficiente e sostenibile.

Manutenzione Fotovoltaico: come garantire massima efficienza e durabilità del tuo impianto solare

Il ruolo cruciale della manutenzione nel prolungare la durata del tuo impianto fotovoltaico che fa parte di una Comunità Energetica

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La manutenzione del fotovoltaico è un aspetto spesso sottovalutato, ma di fondamentale importanza per garantire l’efficienza e la durabilità del tuo impianto solare. Con un adeguato programma di manutenzione, è possibile massimizzare la produzione di energia, prolungare la vita dell’impianto e assicurare un ritorno economico costante.

Un impianto fotovoltaico è un investimento significativo, tanto per il singolo quanto per una comunità energetica. Per questo, è fondamentale che ogni componente funzioni al meglio delle sue potenzialità. Qui entra in gioco la manutenzione fotovoltaico: un servizio che non si limita alla risoluzione dei problemi, ma prevede un monitoraggio costante per prevenire eventuali guasti e assicurare un funzionamento ottimale.

In questo articolo, ti guideremo attraverso le principali azioni di manutenzione fotovoltaico, illustrandoti come queste possono influire positivamente sul rendimento del tuo impianto. Approfondiremo anche il ruolo della manutenzione degli impianti fotovoltaici all’interno delle comunità energetiche mostrandoti come una corretta manutenzione possa contribuire a rendere la tua comunità più efficiente e sostenibile.

Ricorda, l’obiettivo della manutenzione fotovoltaico non è solo quello di risolvere i problemi, ma di prevenirli, per garantire che il tuo impianto solare continui a produrre energia al massimo delle sue potenzialità nel corso del tempo.

Capire l’Importanza della Manutenzione Fotovoltaico: Come e Perché È Cruciale per il Tuo Impianto Solare

La manutenzione fotovoltaico rappresenta un tassello fondamentale nel garantire un funzionamento ottimale del tuo impianto solare.

Ma perché è così cruciale?

Semplicemente, un impianto fotovoltaico è un sistema complesso, in cui ogni componente svolge un ruolo specifico. Qualsiasi malfunzionamento o inefficienza può influire sulla produzione di energia, compromettendo il rendimento generale dell’impianto.

La manutenzione fotovoltaico permette di risolvere questi problemi, monitorando costantemente le condizioni dell’impianto, individuando in tempo reale eventuali anomalie e intervenendo per risolverle. Ma non si tratta solo di risolvere i problemi: una buona manutenzione può prevenirli, evitando guasti e malfunzionamenti che potrebbero comportare costi di riparazione o perdite di produzione.

Inoltre, la manutenzione fotovoltaico contribuisce a prolungare la vita del tuo impianto (a questo proposito puoi approfondire questo argomento qui). Componenti come i pannelli solari e l’inverter fotovoltaico (di cui parliamo meglio qui) possono durare molti anni, ma solo se curati adeguatamente. Una manutenzione regolare assicura che ogni componente del tuo impianto rimanga in condizioni ottimali, estendendo la sua vita utile e massimizzando il tuo investimento.

Per questo, è fondamentale capire l’importanza della manutenzione fotovoltaico e implementare una strategia di manutenzione efficace. Non si tratta solo di un obbligo, ma di una scelta strategica per garantire l’efficienza e la durabilità del tuo impianto solare.

Elementi Chiave: Cosa Include una Routine di Manutenzione Efficiente

La manutenzione fotovoltaico è un’attività multidimensionale che include una serie di interventi mirati a preservare e migliorare l’efficienza del tuo impianto solare.

Ma quali sono gli elementi chiave di una routine di manutenzione efficiente?

  • Pulizia dei pannelli: I pannelli solari, essendo esposti all’aperto, sono soggetti a sporco e detriti. Questi possono ridurre l’efficienza di produzione dell’energia. Una pulizia regolare è essenziale per mantenere le prestazioni ottimali.
  • Controllo dell’inverter: L’inverter è il cuore del tuo impianto fotovoltaico, responsabile della conversione dell’energia solare in elettricità utilizzabile. La sua manutenzione comprende il monitoraggio delle sue prestazioni e la diagnosi di eventuali problemi.
  • Ispezione delle strutture di supporto: Le strutture di supporto devono essere robuste e sicure per resistere alle condizioni atmosferiche avverse. Un’ispezione regolare può identificare eventuali problemi strutturali.
  • Monitoraggio dell’efficienza: Un sistema di monitoraggio dell’efficienza può aiutarti a identificare tempestivamente eventuali cali di produzione, consentendo interventi rapidi.
  • Revisione dei cablaggi e dei connettori: I cablaggi e i connettori devono essere in perfette condizioni per garantire il flusso dell’energia prodotta. La loro revisione fa parte di una buona routine di manutenzione fotovoltaico.

Vantaggi della Manutenzione dell’impianto nelle Comunità Energetiche

Nel contesto di una comunità energetica, la manutenzione fotovoltaico assume un valore ancora più significativo. Oltre a garantire l’efficienza e la durabilità dell’impianto solare, presenta vantaggi specifici che possono ottimizzare ulteriormente l’uso delle risorse e minimizzare i costi. Abbiamo riassunto i principali qui di seguito:

  • Condivisione dei costi. La manutenzione di un impianto fotovoltaico rappresenta un investimento necessario per mantenere elevato il rendimento energetico. All’interno di una comunità energetica, tali costi sono suddivisi tra i membri, rendendo l’investimento più sostenibile per ciascuno.
  • Ottimizzazione delle risorse. Un impianto fotovoltaico ben mantenuto produce più energia, minimizza i guasti e riduce il rischio di interruzioni del servizio. Questo significa che l’energia prodotta è sfruttata in modo più efficiente, a beneficio di tutta la comunità.
  • La manutenzione fotovoltaico in una comunità energetica può essere gestita in maniera centralizzata da un team di esperti. Questo non solo garantisce un’assistenza professionale e tempestiva, ma libera i membri della comunità da preoccupazioni tecniche, consentendo loro di concentrarsi sulla fruizione dei benefici dell’energia solare.

Manutenzione Preventiva vs Correttiva: Come la Manutenzione Fotovoltaico Può Evitare Problemi Futuri

Nel campo della manutenzione fotovoltaico, si parla spesso di manutenzione preventiva e correttiva. Questi termini descrivono due approcci diversi alla manutenzione, ognuno con i suoi punti di forza.

  1. La manutenzione correttiva si occupa di risolvere i problemi una volta che si sono presentati. In pratica, si interviene quando qualcosa nel tuo impianto fotovoltaico smette di funzionare correttamente. Questo approccio può sembrare conveniente, ma comporta spesso interruzioni nella produzione di energia e potenziali costi di riparazione.
  2. D’altro canto, la manutenzione preventiva è un approccio proattivo. L’obiettivo è prevenire i problemi prima che si verifichino, attraverso controlli regolari e interventi mirati. Questo significa monitorare le condizioni dell’impianto, verificare le prestazioni dei componenti e intervenire tempestivamente se qualcosa non sembra funzionare come dovrebbe.

La manutenzione fotovoltaico preventiva può richiedere un investimento iniziale maggiore, ma a lungo termine può risparmiarti tempo e denaro. Prevenendo i guasti, eviti interruzioni nella produzione di energia e prolunghi la vita del tuo impianto, massimizzando il tuo ritorno sull’investimento..

Valore Comunity può aiutarti a capire come effettuare una manutenzione corretta degli impianti fotovoltaici soprattutto se fai parte di una comunità energetica. Non esitare, compila il modulo che trovi in fondo alla pagina e scopri tutti i benefici di una gestione condivisa dell’energia!

Revamping impianti fotovoltaici: trasforma i tuoi vecchi pannelli solari in fonti di energia efficienti

Revamping impianti fotovoltaici: aggiornamenti tecnologici per massimizzare la produzione di energia

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Sei un orgoglioso proprietario di un impianto fotovoltaico, ma hai notato che la sua resa energetica non è più quella di un tempo?

Sei alla ricerca di soluzioni per rendere i tuoi vecchi pannelli solari più efficienti e produttivi?

Allora sei nel posto giusto!

Il revamping, o modernizzazione, è un processo che consente di trasformare i vecchi pannelli solari in fonti di energia efficienti, massimizzando la loro produzione energetica e prolungando la loro durata nel tempo.

Con l’avanzare della tecnologia, i vecchi impianti fotovoltaici possono essere sottoposti a una serie di interventi di miglioramento che li rendono all’avanguardia. Il revamping degli impianti fotovoltaici prevede l’adozione di nuove tecnologie, l’ottimizzazione dei componenti e l’aggiornamento degli inverter, al fine di aumentare la resa energetica e l’efficienza complessiva del sistema. Ovviamente i vantaggi di questo tipo di intervento sono molteplici. Vantaggi di cui potrà godere tutta la comunità energetica qualora tu ne faccia parte.

Se desideri trasformare i tuoi vecchi pannelli solari in fonti di energia efficienti e sfruttare al massimo il potenziale del tuo impianto fotovoltaico, il revamping è la soluzione ideale per te. Scopri di più sulle diverse possibilità di miglioramento in questo articolo.

L’importanza del revamping: come trasformare i vecchi pannelli solari in fonti di energia efficienti

Il revamping degli impianti fotovoltaici non è solo una questione di efficienza, ma anche un gesto di responsabilità ecologica. Questo processo di rinnovamento ti permette di sfruttare al massimo il potenziale del tuo vecchio impianto solare, trasformandolo in una fonte di energia efficiente e moderna.

Con l’obiettivo di massimizzare la produzione di energia, il revamping prevede l’implementazione di tecnologie all’avanguardia, come inverter di ultima generazione e moduli fotovoltaici ad alta efficienza. Questo non solo aumenta la produzione di energia del tuo impianto, ma ne prolunga anche la durata.

Nel revamping degli impianti fotovoltaici, ogni dettaglio conta. Noi di Valore Comunity siamo esperti nell’ottimizzazione di queste risorse, fornendo soluzioni personalizzate in base alle tue esigenze specifiche. Abbiamo la capacità di trasformare il tuo vecchio impianto in una risorsa di energia più potente e sostenibile.

Se possiedi un impianto fotovoltaico che ha più di 10 anni, potrebbe essere il momento perfetto per considerare un revamping. Trasformare i vecchi pannelli solari in fonti di energia efficienti non è solo una scelta intelligente, è anche un passo verso un futuro più verde e sostenibile. Rivolgiti a noi di Valore Comunity per una consulenza dedicata e scopri come il revamping può migliorare la tua produzione di energia solare.

Revamping impianti fotovoltaici: ottimizza la produzione energetica e riduci i costi con un intervento di modernizzazione

Il revamping degli impianti fotovoltaici è la soluzione ideale per chi desidera ottimizzare la produzione energetica, ridurre i costi e dare nuova vita al proprio sistema solare. Questo processo di modernizzazione permette di aggiornare le componenti obsolete, migliorando l’efficienza e la resa del tuo impianto.

La parola chiave in questo contesto è appunto ‘revamping’. Non stiamo parlando di una semplice manutenzione, ma di una vera e propria trasformazione che porta il tuo impianto fotovoltaico a un livello superiore di performance. I progressi tecnologici degli ultimi anni hanno reso possibile la realizzazione di componenti sempre più efficienti, in grado di sfruttare al meglio la luce solare e di trasformarla in energia.

Il revamping degli impianti fotovoltaici non è solo vantaggioso dal punto di vista economico. Questo intervento rappresenta anche un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale. Con un impianto fotovoltaico efficiente e moderno, riduci l’uso di fonti energetiche non rinnovabili, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Inoltre, i nostri esperti sono a tua disposizione per guidarti in ogni fase del processo, dalla progettazione alla realizzazione dell’intervento di revamping. Il tuo impianto fotovoltaico non è solo un investimento, ma una risorsa preziosa per il tuo futuro e quello del pianeta.

Perché il revamping è vantaggioso per le comunità di energia rinnovabile

Le comunità energetiche (ne parliamo qui in maniera più approfondita) rappresentano un modello di produzione e gestione dell’energia che pone al centro le persone, le loro esigenze e il territorio in cui vivono. In una comunità energetica, i membri condividono e gestiscono la produzione di energia rinnovabile, creando un sistema efficiente e sostenibile. All’interno di questo contesto, il revamping degli impianti fotovoltaici si rivela una strategia vantaggiosa per mantenere alto il livello di efficienza e produttività.

Il revamping, o rinnovamento, dei tuoi impianti fotovoltaici permette di aggiornare le componenti obsolete, ottimizzando la produzione energetica e riducendo i costi di gestione. In un mercato dell’energia in continua evoluzione, il revamping rappresenta un’opportunità per mantenere la tua comunità al passo con i tempi, sfruttando al meglio le ultime innovazioni tecnologiche.

Ma non si tratta solo di benefici economici. Il revamping degli impianti fotovoltaici favorisce un utilizzo più sostenibile dell’energia, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili e contribuendo alla protezione dell’ambiente. Una scelta, quindi, che rispecchia perfettamente la filosofia delle comunità energetiche, incentrata sulla condivisione e sulla responsabilità ambientale.

Migliora la performance dei tuoi impianti fotovoltaici, guida la tua comunità verso un futuro più sostenibile e riduci i costi di gestione. Scopri come il revamping può fare la differenza per la tua comunità energetica. Il nostro team di esperti è a tua disposizione per guidarti in questo percorso di rinnovamento.

Altri consigli per migliorare l’efficienza dell’impianto fotovoltaico

L’efficienza del tuo impianto fotovoltaico è fondamentale per garantire la massima produzione di energia e il ritorno economico del tuo investimento. Oltre al revamping, ci sono altre strategie che possono aiutarti a migliorare le prestazioni del tuo sistema.

  • Manutenzione regolare: Anche l’impianto fotovoltaico più avanzato richiede una manutenzione periodica per mantenere un’alta efficienza. Controlla regolarmente le condizioni dei pannelli e dell’inverter, e fai eseguire una pulizia professionale quando necessario.
  • Monitoraggio dell’efficienza: Esistono sistemi di monitoraggio che ti permettono di tenere sotto controllo l’efficienza dell’impianto, identificare eventuali problemi e intervenire tempestivamente per risolverli.
  • Ottimizzazione dell’orientamento e dell’inclinazione: L’orientamento e l’inclinazione dei pannelli influiscono sulla quantità di luce solare che riescono a catturare. Assicurati che siano posizionati in modo da massimizzare l’esposizione al sole.
  • Utilizzo di componenti di alta qualità: Non tutti i pannelli solari e gli inverter sono uguali. Scegliere componenti di alta qualità può fare una grande differenza in termini di efficienza e durata dell’impianto.

Ricorda, l’efficienza dell’impianto fotovoltaico non è un dato fisso, ma può essere migliorata con l’attenzione e la cura giuste. Sfrutta al massimo il potenziale del tuo impianto fotovoltaico e contribuisci attivamente alla sostenibilità della tua comunità energetica.

Hai domande sul funzionamento delle comunità energetiche?

Valore Comunity è a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Compila il modulo in fondo alla pagina e sarai contattato al più presto da un nostro esperto

Impianto fotovoltaico per capannoni industriali: tutto quello che devi sapere

Impianto fotovoltaico per capannoni industriali: tutto quello che devi sapere. Ottieni più vantaggi entrando a far parte di una C.E.R.

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Nell’attuale contesto energetico, caratterizzato da una crescente attenzione verso la sostenibilità e l’efficienza, l‘installazione di impianti fotovoltaici per capannoni industriali rappresenta un’opzione sempre più diffusa e vantaggiosa. Il fotovoltaico aziendale consente infatti di ottenere una notevole riduzione dei costi energetici e un impatto ambientale positivo, grazie all’utilizzo di una fonte rinnovabile e pulita come il sole. In questo articolo si esamineranno gli aspetti principali e le informazioni essenziali per comprendere l’importanza e le potenzialità del fotovoltaico sui capannoni industriali.

Nell’analisi delle opportunità offerte dal fotovoltaico aziendale, si prenderanno in considerazione vari aspetti:

  • caratteristiche tecniche degli impianti,
  • vantaggi economici e ambientali,
  • soluzioni di integrazione con altri sistemi energetici,
  • meccanismi di incentivazione disponibili.

L’obiettivo di questo articolo è fornire un quadro completo e aggiornato sul fotovoltaico aziendale per capannoni industriali e sulle comunità energetiche rinnovabili. Continua a leggere per scoprire di più!

Caratteristiche e tipologie di impianti fotovoltaici per capannoni industriali

I capannoni industriali rappresentano un’ottima opportunità per l’installazione di impianti fotovoltaici. Questo perché solitamente hanno a disposizione delle ampie superfici e perché tali edifici hanno un elevato consumo energetico tipico di queste strutture. Tuttavia, è importante conoscere le diverse caratteristiche e tipologie di impianti fotovoltaici per capannoni industriali, al fine di scegliere la soluzione più adatta alle specifiche esigenze.

Innanzitutto, si distinguono due tipologie principali di impianti fotovoltaici per capannoni:

  • gli impianti a tetto
  • e gli impianti a terra.

Gli impianti a tetto sono installati direttamente sulle coperture dei capannoni. Possono essere realizzati sia con pannelli rigidi, che con pannelli flessibili, più leggeri e adattabili alle diverse tipologie di copertura. Invece, gli impianti a terra sono costruiti su terreni adiacenti ai capannoni e richiedono una maggiore estensione di superficie.

Un fattore cruciale nella scelta del fotovoltaico capannone è la potenza dell’impianto, che deve essere adeguata al consumo energetico dell’attività industriale e alle dimensioni della superficie disponibile. In generale, per un capannone industriale di dimensioni medie, si può considerare un impianto fotovoltaico con una potenza compresa tra 50 e 200 kWp.

Un altro aspetto da valutare è l’orientamento e l’inclinazione dei pannelli solari, che influenzano l’efficienza dell’impianto e la produzione di energia elettrica. È importante progettare l’impianto in modo da massimizzare l’esposizione al sole e minimizzare le ombre, tenendo conto della latitudine e delle caratteristiche climatiche della zona.

Infine, nella scelta del fotovoltaico capannone è fondamentale considerare anche la qualità dei componenti e la professionalità dell’azienda installatrice. Questi fattori infatti influiscono pesantemente sulla durata e sul rendimento dell’impianto nel tempo. Optare per prodotti certificati e affidarsi a un’azienda esperta nel settore del fotovoltaico industriale è un investimento che garantisce una maggiore efficienza e sicurezza dell’impianto, oltre a un ritorno economico più rapido.

Vantaggi economici e ambientali del fotovoltaico aziendale sui capannoni

Installare un impianto fotovoltaico capannone può portare numerosi vantaggi economici e ambientali per le aziende che operano in ambito industriale.

Vantaggi economici

Tra i principali benefici economici, si evidenziano la riduzione dei costi energetici e la possibilità di accedere a incentivi e detrazioni fiscali.

L’energia prodotta dal fotovoltaico capannone consente infatti di abbattere significativamente i costi legati al consumo di energia elettrica, garantendo un risparmio che si riflette direttamente sul bilancio dell’azienda. Inoltre, l’energia in eccesso prodotta dall’impianto può essere immessa nella rete elettrica, generando ulteriori introiti attraverso il meccanismo dello scambio sul posto o tramite il Ritiro Dedicato.

Per quanto riguarda gli incentivi, le aziende possono accedere a diverse forme di sostegno economico di cui parliamo qui. Tali agevolazioni consentono di recuperare una parte degli investimenti effettuati per l’installazione dell’impianto fotovoltaico.

Benefici ambientali

Oltre ai vantaggi economici, il fotovoltaico capannone apporta significativi benefici ambientali.

L’energia solare è una fonte rinnovabile e pulita, che non produce emissioni inquinanti e contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici. In questo modo, l’azienda dimostra un forte impegno nella sostenibilità ambientale e può migliorare la propria immagine nei confronti dei clienti e dei fornitori.

Infine, l’installazione di impianti fotovoltaici sui capannoni industriali favorisce lo sviluppo delle comunità energetiche. In altre parole favorisce la nascita di reti di imprese e cittadini che cooperano per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile a livello locale. Questo modello collaborativo può ulteriormente amplificare i benefici economici e ambientali del fotovoltaico capannone, promuovendo un approccio più sostenibile e resiliente alla produzione e al consumo di energia.

Integrazione del fotovoltaico con altri sistemi energetici per una maggiore efficienza

L’integrazione del fotovoltaico sul tetto del capannone con altri sistemi energetici può portare a una maggiore efficienza e a un migliore approvvigionamento energetico per le aziende. Combinando diverse fonti di energia rinnovabile e soluzioni di gestione energetica, è possibile ottimizzare il consumo e ridurre al minimo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.

Un esempio di integrazione efficace è quella tra il fotovoltaico capannone e i sistemi di riscaldamento e raffreddamento, come ad esempio le pompe di calore. Queste ultime utilizzano l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico per riscaldare o raffreddare l’ambiente, garantendo un comfort termico ottimale e riducendo i consumi di energia elettrica e gas.

L’installazione di sistemi di monitoraggio e controllo può inoltre contribuire a migliorare l’efficienza energetica. Solo così potrai monitorare in tempo reale i consumi e la produzione energetica e di intervenire tempestivamente in caso di anomalie o inefficienze. In questo modo, si ottiene una gestione più accurata delle risorse energetiche e si evitano sprechi.

Infine ricordiamo le batterie di accumulo. Questi dispositivi permettono di immagazzinare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico durante le ore di picco di produzione, per poi utilizzarla in momenti di minore irraggiamento solare o di maggior consumo. In questo modo, si ottiene una maggiore autosufficienza energetica e si evitano eventuali interruzioni nell’approvvigionamento.

Comunità energetiche e fotovoltaico aziendale: potenziare la sostenibilità dei capannoni industriali

Le comunità energetiche rappresentano un’opportunità concreta per potenziare la sostenibilità dei capannoni industriali attraverso l’utilizzo del fotovoltaico capannone. Queste realtà, infatti, consentono alle imprese di collaborare attivamente nella produzione, distribuzione e condivisione dell’energia rinnovabile prodotta dai propri impianti fotovoltaici. In questo modo possono massimizzare i benefici ambientali ed economici derivanti dall’adozione di questi sistemi di distribuzione dell’energia.

Abbiamo riassunto i principali vantaggi qui di seguito:

  • la partecipazione a una comunità energetica permette di ottimizzare l’utilizzo dell’energia prodotta dal fotovoltaico capannone. Questo grazie alla possibilità di condividere l’elettricità in eccesso con altre aziende del territorio. Ciò permette di ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e di limitare le emissioni di CO2, contribuendo attivamente alla lotta contro i cambiamenti climatici.
  • le comunità energetiche favoriscono la cooperazione tra le aziende, promuovendo lo scambio di conoscenze e competenze in materia di efficienza energetica e sostenibilità. Questo aspetto è particolarmente importante per la realizzazione di progetti congiunti, come ad esempio la creazione di reti di distribuzione dell’energia o l’installazione di impianti fotovoltaici su capannoni industriali di diverse dimensioni e caratteristiche. Abbiamo dedicato un approfondimento alle comunità energetiche industriali qui.
  • Dal punto di vista economico, la partecipazione a una comunità energetica consente di accedere a incentivi e finanziamenti dedicati al fotovoltaico. Ciò permette di facilitare l’investimento iniziale e garantendo un ritorno economico nel medio-lungo termine.
  • Le comunità energetiche rappresentano un’occasione per le aziende di dimostrare il proprio impegno nella promozione della sostenibilità e dell’innovazione, migliorando la propria reputazione e creando valore aggiunto per i propri stakeholder.

Anche tu sei interessato al fotovoltaico per capannoni industriali? Compila il modulo contatti con i tuoi dati ed attendi la chiamata del nostro operatore con tutte le informazioni che cerchi!

Comunità energetiche e impianti fotovoltaici aziendali: un binomio vincente

Comunità energetiche e impianti fotovoltaici aziendali: un binomio vincente per la sostenibilità e l’efficienza energetica

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Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica ha portato a un’evoluzione significativa del settore energetico. L’interesse per le energie rinnovabili e le soluzioni innovative che permettano di ottimizzare la produzione e l’utilizzo dell’energia è in costante aumento. In questo contesto, il fotovoltaico aziendale si rivela un’opzione sempre più interessante per le imprese che desiderano ridurre la propria impronta ecologica e i costi energetici, senza rinunciare a un approccio sostenibile e responsabile. La collaborazione con le comunità energetiche rappresenta, inoltre, una delle principali opportunità offerte dal fotovoltaico aziendale. Questo perché offre la possibilità di condividere risorse e conoscenze e di creare sinergie tra le diverse realtà produttive come abbiamo spiegato anche qui.

Il binomio tra fotovoltaico aziendale e comunità energetiche rappresenta quindi una soluzione vincente. Soprattutto per tutte quelle imprese che vogliono intraprendere un percorso di sostenibilità e innovazione, garantendo al contempo un’efficienza energetica ottimale e un impatto ambientale ridotto. In questo articolo verranno analizzate le principali caratteristiche e i vantaggi del fotovoltaico aziendale all’interno delle comunità energetiche. Evidenzieremo come questa combinazione possa rappresentare un’opportunità concreta per le aziende del futuro.

Cosa è e a cosa serve un impianto fotovoltaico aziendale

Un impianto fotovoltaico aziendale è un sistema di produzione di energia elettrica basato sull’installazione di pannelli fotovoltaici sulle superfici disponibili di un’azienda, quali tetti, facciate, parcheggi o terreni. Questa tipologia di impianto si rivolge principalmente alle imprese che desiderano integrare nel proprio processo produttivo una fonte di energia rinnovabile, sostenibile e a basso impatto ambientale. La scelta del fotovoltaico aziendale risulta, infatti, particolarmente vantaggiosa sia dal punto di vista economico che ecologico.

Abbiamo aggiunto l’aggettivo aziendale accanto al sostantivo impianto fotovoltaico per differenziarlo da quello ad uso domestico. E’ evidente infatti come le necessità energetiche di un’impresa, produttiva o no, siano nettamente diverse da quelle di un’abitazione: i consumi sono nettamente maggiori. D’altro canto, il tetto di un’abitazione, per quanto grande che sia, non avrà mai una superficie paragonabile a quella di un capannone industriale.

E’ evidente quindi che gli impianti fotovoltaici aziendali dovranno avere una potenza di produzione di energia maggiore rispetto a quelli domestici. In particolare ci riferiamo a questo tipo di impianti quando la potenza dello stesso è superiore a 20 kW. Potenza che può essere installata nella maggior parte dei casi in virtù delle maggiori superfici a disposizione.

I vantaggi di un impianto fotovoltaico aziendale

L’installazione di un impianto fotovoltaico aziendale offre numerosi vantaggi a un’impresa. Ecco i principali benefici derivanti dall’adozione del fotovoltaico aziendale:

  1. Risparmio economico. Un impianto fotovoltaico aziendale permette di produrre energia elettrica direttamente sul posto, riducendo così la dipendenza dall’energia acquistata dalla rete elettrica. Questo si traduce in un considerevole risparmio sui costi energetici, che può variare a seconda delle dimensioni dell’impianto e dell’entità dell’autoconsumo.
  2. Riduzione dell’impatto ambientale. Il fotovoltaico aziendale consente di produrre energia elettrica da una fonte rinnovabile e pulita, contribuendo in maniera significativa alla riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas serra. In questo modo, l’azienda dimostra un impegno concreto nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella promozione di un’economia più sostenibile.
  3. Incentivi e detrazioni fiscali. Numerosi Paesi prevedono incentivi e agevolazioni fiscali per le aziende che investono in impianti fotovoltaici, al fine di promuovere la diffusione delle energie rinnovabili e sostenere la transizione energetica. Questi incentivi possono contribuire a ridurre ulteriormente i costi dell’investimento e a velocizzare il ritorno economico. Abbiamo analizzato quelli in vigore in Italia nel 2023 qui.
  4. Miglioramento dell’immagine aziendale. Un’impresa che sceglie di investire nel fotovoltaico aziendale dimostra una responsabilità sociale e ambientale che viene sempre più apprezzata dai consumatori e dagli stakeholder. Questo può tradursi in un vantaggio competitivo sul mercato e in una maggiore attrattiva per clienti, fornitori e investitori.
  5. Flessibilità e scalabilità. Un impianto fotovoltaico aziendale può essere dimensionato in base alle esigenze energetiche dell’azienda e alle superfici disponibili, garantendo la massima flessibilità e adattabilità alle specifiche necessità produttive. Inoltre, l’impianto può essere ampliato nel tempo, in caso di aumento del fabbisogno energetico o di disponibilità di ulteriori superfici.

Cos’è una comunità energetica e come funziona: l’importanza della collaborazione tra imprese e territorio

Una comunità energetica è un insieme di soggetti, quali aziende, cittadini, enti pubblici e associazioni, che si uniscono per produrre, condividere e gestire l’energia in maniera collettiva e decentralizzata, con l’obiettivo di promuovere l’uso di fonti rinnovabili e ridurre l’impatto ambientale. La collaborazione tra imprese e territorio riveste un ruolo fondamentale nel contesto delle comunità energetiche, in quanto permette di creare sinergie e di sfruttare al meglio le risorse disponibili a livello locale.

Le comunità energetiche si basano sull’installazione di impianti di generazione di energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico aziendale, e sullo scambio di energia tra i membri della comunità. Questo approccio consente di ottimizzare l’autoconsumo di energia, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica e i costi associati. Inoltre, la comunità energetica può vendere l’energia in eccesso sul mercato o immetterla nella rete, generando ulteriori entrate.

Le comunità energetiche sono regolamentate da specifiche normative, che variano a seconda dei Paesi e delle regioni, e possono beneficiare di incentivi e agevolazioni fiscali volti a favorirne lo sviluppo. Tuttavia, è importante considerare che la costituzione e la gestione di una comunità energetica richiedono un’attenta pianificazione e una solida organizzazione.

La partecipazione a una comunità energetica rappresenta una grande opportunità per le imprese che hanno scelto di investire nel fotovoltaico aziendale. Infatti, oltre a massimizzare la convenienza economica degli impianti fotovoltaici, le comunità energetiche permettono alle aziende di assumere un ruolo attivo nella promozione della sostenibilità ambientale e nella creazione di un tessuto sociale e produttivo resiliente e orientato al futuro.

Il ruolo delle politiche e degli incentivi: la sfida della transizione energetica

Le politiche e gli incentivi pubblici giocano un ruolo fondamentale nel sostenere lo sviluppo del fotovoltaico aziendale e delle comunità energetiche. E’ grazie ad esse che è possibile contribuire a promuovere la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e decentralizzato. La sfida della transizione energetica richiede un impegno congiunto di governi, imprese e cittadini, e gli strumenti di incentivazione rappresentano uno degli elementi chiave per accelerare il processo.

  1. Quadro normativo: Un quadro normativo chiaro e stabile è essenziale per favorire gli investimenti nel fotovoltaico aziendale e nella creazione di comunità energetiche. Le politiche di liberalizzazione e semplificazione delle procedure burocratiche, così come la promozione di meccanismi di aggregazione e condivisione dell’energia, possono facilitare l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili. A questo proposito qui trovi le ultime novità introdotte dal decreto PNRR ter!
  2. Incentivi economici: Gli incentivi economici, come le tariffe incentivanti o i meccanismi di premialità, possono rendere più conveniente l’investimento nel fotovoltaico aziendale e stimolare la partecipazione a comunità energetiche. È importante che tali incentivi siano adeguati e mirati, per evitare distorsioni del mercato e favorire l’efficienza e la competitività del settore.
  3. Detrazioni fiscali: Le detrazioni fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici aziendali e la partecipazione a comunità energetiche possono rappresentare un ulteriore stimolo per gli investimenti, riducendo il costo iniziale e accelerando il ritorno economico.
  4. Formazione e informazione: Le politiche di formazione e informazione rivolte alle imprese e ai cittadini possono aumentare la consapevolezza dei benefici del fotovoltaico aziendale e delle comunità energetiche, facilitando la diffusione di tali soluzioni e la creazione di una cultura energetica più sostenibile.
  5. Cooperazione internazionale: La cooperazione internazionale e l’interscambio di buone pratiche tra i Paesi possono contribuire a migliorare l’efficacia delle politiche e degli incentivi per il fotovoltaico aziendale e le comunità energetiche, promuovendo l’innovazione e l’apprendimento reciproco.

 

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Agrivoltaico: tutto quello che devi sapere

Agrivoltaico: tutto quello che devi sapere ed il rapporto con le comunità energetiche

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L’energia solare rappresenta una delle fonti rinnovabili più promettenti del nostro pianeta. L’energia solare può essere catturata attraverso l’installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici oppure su vasti terreni. Tuttavia, quest’ultima ipotesi, questo può essere problematica perché li sarebbe un eccessivo consumo di suolo che potrebbe essere destinato a colture oppure più semplicemente a zone boschive cruciali per il mantenimento di alcuni habitat naturali.

Per questi motivi, gli agrivoltaici sono diventati un’alternativa interessante per coloro che cercano di coniugare la produzione di energia rinnovabile con l’agricoltura. Gli impianti agrivoltaici, infatti, permettono di sfruttare lo spazio sopra le colture per l’installazione di pannelli solari, senza interferire con la coltivazione.

Questo tipo di soluzione può essere vantaggioso sia per l’agricoltura che per la produzione di energia rinnovabile. Gli agrivoltaici possono infatti, da un lato aumentare la produttività agricola perché, ad esempio, possono proteggere le colture dall’eccessiva esposizione al sole o dalle gelate. Inoltre, l‘energia prodotta dai pannelli solari può essere utilizzata per alimentare le attrezzature agricole, riducendo così i costi e l’uso di energia non rinnovabile.

Ma gli agrivoltaici non sono solo una soluzione interessante dal punto di vista agricolo ed energetico. Essi possono anche far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile (ne parliamo anche qui). Le CER sono gruppi di persone o organizzazioni che si uniscono per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile in modo più sostenibile ed efficiente. In questo modo, gli agrivoltaici possono diventare parte di una rete più ampia di produzione e consumo di energia rinnovabile, contribuendo ad aumentare la resilienza energetica delle comunità locali.

In questo articolo, esploreremo gli aspetti chiave degli impianti agrivoltaici e delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Vedremo come funzionano, quali sono i loro vantaggi e svantaggi, e come si integrano nel panorama energetico globale. In particolare, approfondiremo l’argomento della partecipazione degli agricoltori alle CER attraverso gli agrivoltaici.

Cosa è e come funziona

Se sei interessato alle energie rinnovabili, sicuramente hai già sentito parlare dell’agrivoltaico, una tecnologia che consente di produrre energia pulita utilizzando terreni agricoli.

Ma cosa è esattamente l’agrivoltaico e come funziona?

L’agrivoltaico è un sistema integrato che prevede l’installazione di pannelli solari su terreni agricoli. Questo permette di produrre energia elettrica pulita sfruttando gli stessi terreni che vengono utilizzati per coltivare. In pratica, i pannelli solari sono installati sopra le colture, in modo da sfruttare lo spazio in modo più efficiente.

Per quanto riguarda il funzionamento dell’agrivoltaico, i pannelli solari sono collegati ad un inverter, che trasforma l’energia solare in energia elettrica utilizzabile per alimentare la rete elettrica nazionale o per l’autoconsumo. L’energia prodotta può anche essere immagazzinata grazie ad appositi sistemi di accumulo, come le batterie.

I vantaggi

Ci sono molti vantaggi nell’uso dell’agrivoltaico. Abbiamo riassunto i principali qui di seguito:

  • ricorrere all’agrivoltaico permette di sfruttare il suolo in modo più efficiente, perché si possono produrre contemporaneamente energia e alimenti nello stesso spazio.
  • può fornire l’energia elettrica necessaria ad alimentare le macchine agricole permettendo agli agricoltori di risparmiare sui loro costi energetici.
  • l’ombreggiamento dei pannelli solari può essere benefico per le colture agricole, perché può proteggerle dal calore eccessivo e dall’irraggiamento solare diretto. D’inverno invece può proteggerle dalle gelate.
  • può aiutare gli agricoltori a diversificare le loro fonti di reddito. Infatti, l’energia elettrica prodotta può essere venduta alla rete elettrica nazionale, generando un ulteriore guadagno per i proprietari terrieri.
  • l’agrivoltaico può essere un importante strumento per combattere il cambiamento climatico, perché produce energia rinnovabile e riduce l’emissione di gas a effetto serra.
  • accesso a strumenti di finanziamento per gli investimenti di questo tipo. A questo proposito ti consigliamo di approfondire l’argomento leggendo questo articolo sul Bando Agrisolare 2023.

Impianto agrivoltaico: costi e tempi di realizzazione

Se stai pensando di investire in un impianto agrivoltaico, è importante sapere quali sono i costi e i tempi di realizzazione. Innanzitutto, è bene precisare che il costo di un impianto agrivoltaico dipende da molti fattori. In particolare dipende da:

  • potenza dell’impianto,
  • tipo di pannelli fotovoltaici,
  • dimensione dell’area agricola
  • eventuali opere di sistemazione del terreno.

In generale, il costo di un impianto agrivoltaico può variare da alcune migliaia a diverse decine di migliaia di euro per ettaro. Tuttavia, è importante sottolineare che l’investimento in un impianto agrivoltaico può essere ammortizzato in pochi anni grazie alla produzione di energia elettrica e alla possibilità di vendere il surplus all’energia di rete.

Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, questi dipendono dalla complessità del progetto e dalle autorizzazioni necessarie. In media, si parla di circa 6-12 mesi per la progettazione e la realizzazione dell’impianto agrivoltaico. A questi tempi si devono aggiungere quelli per ottenere le autorizzazioni necessarie, come il permesso di costruire e l’autorizzazione paesaggistica.

In ogni caso, è importante affidarsi a professionisti del settore per la progettazione e la realizzazione dell’impianto agrivoltaico. Solo così potrai assicurarti un risultato ottimale e rispettare le normative vigenti. Inoltre, è possibile accedere a diverse agevolazioni fiscali e finanziarie per incentivare gli investimenti in impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come l’agrivoltaico.

Agrivoltaico e Comunità Energetiche Rinnovabili: un binomio vincente

L’agrivoltaico rappresenta un’importante innovazione nel settore delle energie rinnovabili, poiché consente di unire la produzione di energia pulita alla coltivazione agricola. Il tutto senza compromettere la resa del terreno.

Inoltre, l’energia prodotta dall’impianto agrivoltaico può essere utilizzata anche per alimentare una Comunità Energetica Rinnovabile (CER). Le CER sono associazioni di cittadini, imprese e comunità locali che collaborano per la produzione, lo scambio e la gestione dell’energia rinnovabile. Grazie all’agrivoltaico, gli agricoltori possono diventare parte integrante di queste comunità, mettendo a disposizione la propria produzione energetica e ricevendo in cambio benefici economici e ambientali.

In sintesi, l’agrivoltaico rappresenta un’opportunità unica per gli agricoltori di unire la produzione di energia pulita alla coltivazione agricola, ottenendo benefici economici e ambientali. Inoltre, grazie alla possibilità di far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile, gli agricoltori possono contribuire attivamente alla transizione energetica a livello territoriale.

Compila il modulo che trovi in questa pagina con i tuoi ed aspetta la chiamata del nostro operatore per scoprire di più sull’agrivoltaico!

Nuovi perimetri per l’energia elettrica condivisa e autoconsumata

La valorizzazione dell’autoconsumo passa attraverso nuovi perimetri per l’energia elettrica condivisa e autoconsumata

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Le politiche europee stanno cambiando l’assetto del mercato dell’energia elettrica, conferendo al cliente un ruolo sempre più attivo, fino ad arrivare all’autoconsumo.

In questo contesto, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha adottato il Testo Integrato sull’Autoconsumo Diffuso (TIAD) il 27 dicembre 2022 (ne parliamo anche qui). Il TIAD può essere considerato a tutti gli effetti un primo intervento regolatore a valle delle direttive RED II e IEM. L’obiettivo è semplificare e razionalizzare le regole per l’accesso al servizio di autoconsumo, che mira principalmente a ridurre la spesa energetica, ma che è incompatibile con il regime di scambio sul posto.

Le disposizioni dell’ARERA riguardano anche il decreto governativo di incentivazione per l’autoconsumo. Tale decreto è stato posto in consultazione pubblica dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sino a metà dicembre 2022 e inviato all’Unione europea a fine febbraio 2023 per la verifica degli incentivi previsti. Al fine di garantire un quadro uniforme e coerente, il TIAD entrerà in vigore in concomitanza con il decreto MASE.

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione in questo approfondimento analizzando brevemente il TIAD e l’allargamento dei confini per elettrica condivisa.

Autoconsumo individuale, autoconsumo collettivo e comunità energetiche

Ecco le differenze fra Autoconsumo individuale, autoconsumo collettivo e comunità energetiche, come definite dal TIAD:

  • Gli autoconsumatori individuali a distanza sono quei soggetti che utilizzano energia elettrica autoprodotta per il proprio consumo, ma a distanza dalla fonte di produzione. Questo significa che l’energia viene prodotta in un impianto ubicato in un altro luogo. E’ il caso, ad esempio, di un impianto fotovoltaico situato su un tetto di un edificio distante che trasferisce l’energia prodotta al punto di consumo tramite una rete di distribuzione. In questo caso, l’autoconsumatore è un singolo soggetto e il consumo è limitato al proprio fabbisogno.
  • Gli autoconsumatori collettivi sono gruppi di soggetti, come condomini o associazioni di cittadini, che decidono di condividere un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile, come un impianto fotovoltaico. Lo scopo è quello di autoprodurre energia destinata al consumo dei membri del gruppo e quindi energia condivisa fra di loro. In questo caso, il consumo di energia elettrica autoprodotta è limitato alla comunità di appartenenza.
  • Le comunità energetiche sono soggetti costituiti da cittadini, imprese, associazioni e altri enti che condividono uno più impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile. L’obiettivo principale è quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità. In questo caso, l’autoconsumo energetico elettrico è solo una delle finalità. La comunità energetica può produrre altre forme di energia da fonti rinnovabili, promuovere interventi di domotica ed efficienza energetica, nonché offrire altri servizi “ancillari”.

I perimetri geografici per l’energia elettrica condivisa e per l’autoconsumo

Al di là delle finalità differenti, il principale elemento di discrimine tra le due forme collettive (gruppi di autoconsumatori e comunità energetiche) riguarda la collocazione dei punti di connessione.

Nel caso dell’autoconsumo infatti essi devono essere nel medesimo edificio o condominio. I punti di connessione nel caso delle C.E.R. invece si devono trovare nella medesima zona di mercato. Considerando che in Italia, in base ai criteri fissati dal regolamento Ue CACM (Capacity allocation and congestion management n. 2015/1222), sono state individuate 7 zone di mercato, è evidente come si possa trattare di aree ampie.

Viene, quindi, in rilievo l’altro dato delineato dal TIAD ossia i due perimetri geografici:

  • quello della zona di mercato
  • e quello dell’area sottesa alla medesima cabina primaria,

Tali perimetri sono rilevanti ‒ rispettivamente ‒ ai fini dell’energia elettrica condivisa e di quella prodotta ed autoconsumata (e per questo anche incentivata).

Il riferimento alla zona di mercato, di fatto, accresce la dimensione operativa delle comunità energetiche, circostanza che assume particolare significato soprattutto per le CER. Se infatti il D.Lgs. n. 199/2021 si limita ad affermare, a proposito dell’utilizzo (da parte di una CER) della rete di distribuzione per condividere l’energia prodotta, che

«l’energia può essere condivisa nell’ambito della stessa zona di mercato» (lett. c) c. 2 art. 31),

il TIAD sembra aggiungere qualcosa in più. Esso richiede, per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso, che i soggetti facenti parte di una comunità energetica rinnovabile siano

«clienti finali e/o produttori con punti di connessione ubicati nella stessa zona di mercato» (lett. a) art. 3.4 TIAD).

Parrebbe, quindi, possibile creare un unico soggetto giuridico CER per una medesima zona (di mercato) a valere su più cabine primarie. Ciò potrebbe significare vantaggi in termini di semplificazione, gestione e governance della comunità stessa.

L’elemento della prossimità, fissato dalla normativa europea, viene dunque declinato in maniera differente, rimanendo più stringente (connessione alla medesima cabina primaria) solo ai fini dell’accesso agli incentivi (v. ultima parte lett. c) c. 2 art. 31 D.Lgs. n. 199/2021).

Il superamento del requisito della connessione alla stessa cabina secondaria apre alla possibilità di realizzare impianti di taglia maggiore.Tali impianto saranno in grado di soddisfare le esigenze di una comunità e non solo di alcune famiglie (come è per gli autoconsumatori condominiali).

La definizione del perimetro delle comunità energetiche è in capo agli Stati Membri

La Direttiva RED II ha demandato agli Stati membri il compito di definire la “vicinanza” richiamata nella definizione delle comunità energetiche rinnovabili.

Attualmente solo il Belgio ha offerto una definizione che cerca di coniugare i requisiti tecnici, geografici ed economici richiesti. Il Portogallo rimanda a una valutazione caso per caso, la Francia fa riferimento alla condizione generica di “prossimità” . Grecia e Germania invece cercano di ancorare geograficamente il dato richiedendo la residenza di almeno il 50%+1 dei membri nel posto in cui la comunità ha la sua sede principale.

Nonostante l’approccio eterogeneo degli Stati membri, è emerso che la definizione del perimetro della CER è un profilo lasciato aperto dalla Direttiva RED II. In ogni caso, la Direttiva chiede che la CER sia un soggetto giuridico controllato da azionisti o membri che si trovino nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’autoconsumo nel nostro ordinamento

La recente introduzione nel nostro ordinamento del parametro della “zona di mercato” rappresenta un passo importante per raggiungere gli obiettivi economici, sociali ed ambientali delle comunità energetiche rinnovabili. Questo ampliamento geografico consente una gestione più flessibile ed efficiente delle comunità energetiche.

D’altra parte, sembra esserci una tendenza generale all’ampliamento degli orizzonti dell’autoconsumo energetico e della condivisione di energia. A tal proposito, l’Unione europea sta attualmente lavorando ad una bozza di Regolamento per la riforma del mercato elettrico che consentirebbe l’autoconsumo fino a 100 MW per clienti privati. Tale dato è ben al di sopra dell’attuale limite di 1 MW previsto dal D.Lgs. n. 199/2021.

L’ampliamento del perimetro dell’autoconsumo energetico e della definizione delle comunità energetiche rappresenta quindi una sfida importante per i nostri legislatori. Al fine di adeguarsi ai cambiamenti in atto nel mercato dell’energia elettrica e promuovere una transizione verso un modello energetico più sostenibile.

 

Per scoprire di più sull’energia elettrica condivisa e sulle comunità energetiche compila il modulo che trovi in questa pagina con i tuoi dati ed aspetta la chiamata del nostro operatore!

Il Superbonus fotovoltaico e le Comunità Energetiche: rapporto tra detrazioni edilizie e CER

Qual’è il rapporto tra detrazioni fiscali per l’edilizia come il Superbonus fotovoltaico e le comunità energetiche? Facciamo il punto della situazione!

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Probabilmente sei già a conoscenza del Superbonus, quell’agevolazione fiscale che è stata introdotta nel luglio del 2020. Questa agevolazione è disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge 34/2020, anche noto come decreto Rilancio. Inizialmente, il Superbonus consisteva in una detrazione del 110%, ma questa aliquota subirà un decalage fino al 65% nei prossimi anni. Anzi, già adesso non è più possibile fruire della maxi-detrazione ma potrai ottenere solo il 90% della spesa che hai sostenuto. Questo bonus è stato introdotto per incentivare la realizzazione di interventi finalizzati all’efficienza energetica degli edifici, noti come Super Ecobonus, e per il consolidamento statico o la riduzione del rischio sismico degli edifici, noti come Super Sismabonus.

In aggiunta alle ordinarie detrazioni che sono state in vigore per molti anni, il Superbonus offre ancora maggiori vantaggi. Infatti, oltre alle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, noti come Ecobonus, e per quelli di recupero del patrimonio edilizio, inclusi quelli antisismici, noti come Sismabonus, il Superbonus offre maggiori incentivi. Questi incentivi sono attualmente disciplinati rispettivamente dagli articoli 14 e 16 del decreto legge 63/2013.

Ma che rapporto c’è tra Superbonus, fotovoltaico e comunità energetiche

Abbiamo deciso di approfondire l’argomento qui di seguito.

Superbonus in breve

Prima di esaminare il rapporto tra superbonus fotovoltaico e comunità energetiche abbiamo ritenuto opportuno ricapitolare brevemente in cosa consiste il Superbonus.

II Superbonus è una detrazione fiscale che spetta ai seguenti soggetti:

  • condomìni 
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte e professione.

Costoro possono richiedere l’agevolazione solo per gli interventi su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate. La detrazione spetta anche se questi edifici sono posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche (d.l. 34/2020, art. 119, co. 9).

Sono compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche su singole unità immobiliari (non in condominio). C’è però una limitazione a due unità immobiliari (d.l.34/2020, art. 119, co. 10).

Gli interventi trainanti e trainati

Il Superbonus spetta in caso di (Interventi trainanti):

  • interventi di isolamento termico sugli involucri;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti;
  • interventi antisismici.

Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali che abbiamo riportato poco fa. Si tratta degli (Interventi trainati):

  • interventi di efficientamento energetico;
  • installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo;
  • infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (art. 16-bis, lettera e) del TUIR).

Il superbonus fotovoltaico è quindi a tutti gli effetti un intervento trainato previsto dalla maxi-detrazione.

Il rapporto tra Superbonus fotovoltaico e Comunità Energetiche

Dopo la premessa sul funzionamento del Superbonus siamo pronti adesso ad esaminare il rapporto che c’è tra il Superbonus fotovoltaico e le Comunità Energetiche.

Il Superbonus fotovoltaico

Come abbiamo visto poco fa, tra gli interventi agevolati dal Superbonus rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

In particolare il Superbonus fotovoltaico è disciplinato esplicitamente dall’art. 119, co. 5 del d.l. 34/2020 e ss.mm. Ricordiamo a tal proposito anche i numerosi interventi operati dall’Agenzia delle Entrate raccolti poi in un paragrafo nella “super” circolare n. 23/E/2022.

Brevemente, l’Agenzia delle Entrate, specifica che l’applicazione della maggiore aliquota del Superbonus (rispetto alle detrazioni ordinarie) è subordinata alle seguenti condizioni che:

  • l’installazione degli impianti sia appunto eseguita congiuntamente ad uno degli interventi “trainanti” sopra indicati;
  • l’energia non auto-consumata in sito, ovvero non condivisa per l’autoconsumo, sia ceduta in favore del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) S.p.A.;

Dove installare gli impianti per usufruire del Superbonus fotovoltaico

Per quanto riguarda l’installazione fisica degli impianti fotovoltaici con il Superbonus, l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito gli impianti possono essere ubicati:

  • sulle parti comuni di un edificio, sulle singole unità immobiliari che fanno parte dell’edificio medesimo, su edifici unifamiliari e su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo dall’esterno;
  • su un’area pertinenziale dell’edificio in condominio (come, ad esempio, sulle pensiline di un parcheggio aperto).

Successivamente, però l’agevolazione è stata modificata permettendo l’installazione di impianti fotovoltaici anche “su strutture pertinenziali agli edifici”. In questo modo è stata confermata ancora di più la volontà del legislatore di estendere il più possibile la fruizione dell’agevolazione per gli impianti fotovoltaici. Conseguentemente, anche l’Agenzia delle Entrate si è adeguata indicando quale perimetro più ampio per l’installazione di impianti fotovoltaici:

  • il terreno di pertinenza dell’abitazione oggetto di interventi di riqualificazione energetica;
  • l’edificio diverso da quello oggetto degli interventi agevolati purché quest’ultimo fruisca dell’energia prodotta dall’impianto medesimo.

Massimali e limiti di spesa per il fotovoltaico previsti dal Superbonus

Il Superbonus fotovoltaico prevede a sua volta dei limiti di spesa che devono rispettare gli interventi di installazione degli impianti di produzione di energia solare. Tali limiti ammontano a 8 mila euro, e comunque nel limite di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico e fino a 20 kW per ogni singola unità immobiliare.

Questo significa che, se l’impianto è al servizio del condominio, il limite di potenza degli impianti agevolabili, pari a 20 kW, è riferito all’edificio condominiale oggetto di intervento complessivo. Se, invece, l’impianto è al servizio delle singole unità abitative, tale limite va riferito a ciascuna unità abitativa. Pertanto, ad esempio, in un condominio costituito da 4 unità abitative è possibile agevolare 4 impianti fotovoltaici di potenza ciascuno fino a 20 kW.

Nel caso in cui sul medesimo immobile siano effettuati più interventi agevolabili, il limite massimo di spesa ammesso al Superbonus è costituito dalla somma degli importi previsti per ciascuno degli interventi realizzati. Ciò implica che, qualora sia installato su un edificio unifamiliare un impianto solare fotovoltaico di 20 kW di potenza nominale, contestualmente ad un intervento “trainante” antisismico, il limite massimo di spesa ammesso al Superbonus sarà pari a 144 mila euro, costituito dalla somma degli importi previsti per ciascuno di tali interventi (48 mila + 96 mila) (circolare n. 30/E del 2020, cfr. risposta 4.3.3).

Rapporto tra Comunità Energetiche e Superbonus fotovoltaico

Il decreto Rilancio individua anche le CER tra i soggetti beneficiari del Superbonus, prevedendo addirittura due commi dedicati al tema delle configurazioni CER e AUC.

In particolare, l’art. 119 prevede sotto il profilo fiscale che

“L’esercizio di impianti fino a 200 kW da parte di comunità energetiche rinnovabili costituite in forma di enti non commerciali o da parte di condomìni che aderiscono alle configurazioni di cui all’articolo 42 bis del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, non costituisce svolgimento di attività commerciale abituale”.

Sempre lo stesso articolo specifica in seguito che gli impianti a fonte rinnovabile gestiti dalle CER o AUC, sempre fino alla soglia di 200 kW, abbiano diritto a godere della detrazione per un ammontare complessivo di spesa non superiore a euro 96 mila.

Infine la normativa prevede la possibilità per gli impianti realizzati da CER e AUC di poter utilizzare il Superbonus Fotovoltaico (con dei limiti), godendo:

  • fino a 20 kW, delle aliquote di detrazione applicabili al Superbonus;
  • per la potenza eccedente 20 kW (e fino a 200 kW), delle aliquote di detrazione dei bonus edilizi ordinari.

Inoltre, c’è un ulteriore condizione affinché si applichi il Superbonus, alla quota di spesa corrispondente alla potenza massima di 20 kW, per l’installazione dei predetti impianti CER e AUC. Tale condizione è che l’energia non auto-consumata in sito, ovvero non condivisa per l’autoconsumo, sia ceduta in favore del GSE.

Ti ricordiamo per ultima cosa che il Superbonus fotovoltaico non è cumulabile con l’incentivazione del decreto ministeriale (tariffa PREMIO). Tuttavia potrai comunque godere della possibilità di accedere al contributo per la valorizzazione dell’energia condivisa previsto da ARERA (componenti tariffarie RESTITUITE).

Vuoi saperne di più sulle comunità energetiche e come possono aiutarti a risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica? Compila il modulo contatti con i tuoi dati e ti risponderemo il prima possibile.

Come realizzare una Comunità di Energia Rinnovabile: le condizioni associative

Cosa prevede la Direttiva Europea? Cosa possono fare gli autoconsumatori di energia rinnovabile (in termini autorizzativi)? Quali sono le condizioni associative per realizzare una Comunità di Energia Rinnovabile (CER)? Ne parliamo qui

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La Direttiva 2018/2001 (c.d. RED II), di cui parliamo qui, approvata dall’UE ha posto al centro delle politiche energetiche il concetto di autoconsumatore di energia da fonti rinnovabili. 

In particolare, la Direttiva, impone agli stati membri di cambiare la loro legislazione affinché i consumatori di energia, ovvero tutti quanti noi, possano diventare autoconsumatori o prosumer. In altre parole la Direttiva stabilisce che i paesi del Vecchio continente assicurino ai clienti finali il diritto di partecipare a Comunità di Energia Rinnovabile.

Il quadro favorevole al regime di autoconsumo dovrà essere istituito basandosi sull’accessibilità all’autoconsumo di energia rinnovabili. Non potranno quindi essere esclusi i consumatori appartenenti a famiglie a basso reddito o vulnerabili. Anzi, idealmente, dovrebbero essere previsti degli strumenti di sostegno a questi soggetti in modo da garantirne l’accesso.

Ma come si fa a realizzare una Comunità di Energia Rinnovabile? Quali sono le condizioni associative da rispettare previste nella direttiva?

Abbiamo deciso di provare a rispondere a questa domanda in questo approfondimento. Procederemo quindi ad esaminare nel dettaglio:

  • cosa prevede la Direttiva Europea,
  • a cosa sono autorizzati gli autoconsumatori di energia rinnovabile
  • le condizioni di associazione per realizzare una Comunità di Energia Rinnovabile (CER).

Continua a leggere per scoprire di più!

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Come realizzare una Comunità di Energia Rinnovabile: cosa sono autorizzati a fare gli Autoconsumatori di energia rinnovabile?

Per quanto concerne gli Autoconsumatori di energia rinnovabile (art. 21) la Direttiva specifica che gli stessi, individualmente o attraverso aggregatori, siano autorizzati a:

  • produrre, immagazzinare e vendere l’eccesso di energia elettrica rinnovabile, anche attraverso accordi di compravendita, cessioni a fornitori di energia elettrica e scambi tra pari. Costoro non dovranno subire nessun tipo di discriminazione o onere sproporzionato in relazione all’energia elettrica prelevata dalla rete o immessa in essa. Inoltre non sono soggetti a procedure o tariffe discriminatorie in relazione all’energia autoprodotta da fonti rinnovabili che rimane a loro disposizione.
  • installare e gestire sistemi di accumulo dell’energia elettrica abbinati a impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile a fini di autoconsumo. Per questo non saranno soggetti ad alcun duplice onere. Questo discorso si applica anche alle tariffe di rete per l’energia elettrica immagazzinata che rimane nella propria disponibilità;
  • mantenere i propri diritti e obblighi in quanto clienti finali. Per farlo è necessario conoscere le normative vigenti in materia di produzione e scambio di energia elettrica da fonti rinnovabili. Allo stesso tempo deve essere garantita la trasparenza e la corretta gestione della Comunità Energia Rinnovabile. Pertanto tutti i membri dovranno essere informati sui costi di produzione dell’energia elettrica, sui guadagni e sulle eventuali perdite. Inoltre, è importante stabilire un regolamento interno che definisca i diritti e gli obblighi dei membri, come ad esempio la quota di partecipazione al progetto e la durata dell’impegno. Infine è importante rispettare le condizioni e gli obblighi previsti dal contratto di scambio sulla base del quale si effettua la vendita dell’energia prodotta.
  • Ottenere un compenso per l’energia elettrica rinnovabile prodotta autonomamente e immessa nella rete. Tale compenso dovrà essere in linea con il valore di mercato dell’energia elettrica e tenere conto del suo valore a lungo termine per la rete elettrica, l’ambiente e la società, anche tramite sistemi di sostegno se necessario.

Precisiamo infine che, al co. 5 è previsto che l’impianto di produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo possa essere gestito da un terzo soggetto. Costui tuttavia deve rimanere sottomesso alle istruzioni dell’autoconsumatore e non viene considerato a sua volta un consumatore di energia rinnovabile. In alternativa, il terzo soggetto può anche essere proprietario dell’impianto e gestirne l’installazione, l’esercizio e la manutenzione.

La disciplina che regola le Comunità di Energia Rinnovabile – CER

Nella nostra disamina su come realizzare una Comunità di Energia Rinnovabile non potevamo non esaminare l‘art 22 della Direttiva. E’ questo articolo a stabilire che le C.E.R. hanno diritto a:

  • produrre, consumare, immagazzinare e vendere l’energia elettrica rinnovabile, anche tramite accordi di compravendita di energia elettrica rinnovabile;
  • scambiare, all’interno della stessa comunità, l’energia elettrica rinnovabile prodotta dalle unità di produzione detenute da tale comunità produttrice/consumatrice di energia elettrica rinnovabile. Ovviamente rimangono gli altri requisiti previsti e il mantenimento dei diritti e degli obblighi dei membri della comunità produttrice/consumatrice di energia elettrica rinnovabile come clienti;
  • accedere a tutti i mercati dell’energia elettrica, direttamente o mediante aggregazione, in modo non discriminatorio.

Il sostegno degli Stati europei per le Comunità di Energia Rinnovabile

Gli Stati europei sono tenuti dalla Direttiva a fornire un quadro di sostegno per favorire la creazione di Comunità di Energia Rinnovabile. Questo deve prevedere:

  • l’eliminazione degli ostacoli normativi e amministrativi ingiustificati,
  • la cooperazione del gestore di rete competente per facilitare i trasferimenti di energia all’interno delle Comunità,
  • procedure eque, trasparenti e proporzionate per la registrazione e la concessione di licenze,
  • norme per assicurare il trattamento equo dei consumatori partecipanti.

Inoltre, gli Stati devono fornire sostegno normativo e di sviluppo alle autorità pubbliche per agevolarne la partecipazione alle Comunità.

Come realizzare una Comunità di Energia Rinnovabile: le condizioni di associazione

In Italia, l’articolo 42-bis del decreto legge 162/2019 prevede, anche se temporaneamente, che i clienti finali si associno, per diventare autoconsumatori di energia rinnovabile. In altre parole prevede che i clienti finali possano realizzare comunità di energia rinnovabile. Per farlo però dovranno rispettare le seguenti condizioni:

  • possono realizzare una comunità di energia rinnovabile i soggetti diversi dai nuclei familiari che si associano per produrre ad autoconsumare energia solo in un caso specifico. Possono farlo solo nel caso in cui le attività di produzione e scambio dell’energia elettrica non costituiscano l’attività commerciale o professionale principale;
  • Come realizzare una comunità di energia rinnovabile? I soggetti che possono farne parte devono essere persone fisiche, PMI, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali. Le imprese invece sono una casistica a parte in quanto viene previsto l’obbligo per questi soggetti di non rendere la partecipazione alla C.E.R. la loro attività commerciale e industriale principale;
  • Se vuoi sapere come realizzare una comunità di energia rinnovabile è importante tenere a mente che potrai farlo solo con scopi ben precisi. In particolare l’obiettivo principale dell’associazione deve essere fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera la comunità. Dimenticati i profitti finanziari quindi;
  • la partecipazione alle Comunità di Energia Rinnovabile deve essere aperta a tutti i clienti finali. In particolare dovrà essere rivolta ai clienti domestici, ubicati nel perimetro di seguito specificato, compresi quelli appartenenti a famiglie a basso reddito o vulnerabili.

Se sei interessato a capire come creare una comunità di energia rinnovabile compila il modulo che trovi in questa pagina con i tuoi dati e aspetta la chiamata del nostro operatore!

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