Dm Comunità energetiche rinnovabili, ci siamo quasi
Dm Comunità energetiche rinnovabili, il ministro Picchetto annuncia che le Interlocuzioni con la Commissione Ue sono giunte alla fase finale
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In un momento di significativa attenzione verso le energie rinnovabili e il desiderio di molti imprenditori di entrare a far parte delle Comunità Energetiche Rinnovabili, emergono novità importanti. La regolamentazione relativa al Dm Comunità energetiche sta finalmente vedendo progressi tangibili.
Come affermato di recente dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel corso del question time al Senato:
“Sul decreto di incentivazione delle Comunità energetiche rinnovabili «siamo nella fase finale delle interlocuzioni con la Commissione Europea»
«l’incontro dello scorso 15 settembre ha consentito di fugare ogni dubbio sulla piena compatibilità della prevista misura con la disciplina in materia di aiuti di Stato»”.
In questo modo il ministro ha risposto puntualmente a un’interrogazione esposta dal senatore Marco Lombardo.
Questi aggiornamenti riguardo al Decreto Ministeriale Comunità Energetiche sono cruciali per tutti coloro che sono attivamente coinvolti nel settore delle energie rinnovabili. Il ministro, evidenziando la positività dei confronti con la Commissione Europea, ha dichiarato che le interlocuzioni sono state sempre
«costanti e proficui sin dalla necessaria fase di prenotifica, avviata lo scorso febbraio e dettata dalla particolare complessità dello schema di decreto».
«Le opportune revisioni al testo, una volta avallate da Bruxelles permetteranno di attivare questa rilevante misura nel percorso di decarbonizzazione del nostro Paese».
In questo quadro di progresso e trasparenza, chi è al crocevia tra decisione e attesa riguardo all’adesione ad una C.E.R. ha ora una visione chiara del percorso normativo italiano in materia di Dm Comunità energetiche rinnovabili.
Ti invitiamo a proseguire nella lettura per approfondire ulteriormente le evoluzioni di questo argomento cruciale per il futuro energetico del nostro Paese.
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DM Comunità Energetiche: La Strada per un Futuro Rinnovabile
Le trasformazioni nel mercato fotovoltaico italiano stanno acquisendo una velocità senza precedenti, guidate in larga misura da decisioni strategiche a livello nazionale. Tra le evoluzioni più attese figura quella legata al Dm Comunità energetiche, un passo cruciale per l’evoluzione del concetto di sostenibilità energetica in Italia.
Il recente dibattito parlamentare ha posto l’accento su un provvedimento che potrebbe determinare il futuro delle energie rinnovabili nel nostro Paese. Stiamo parlando di un decreto emanato dal ministero dell’Ambiente, che si focalizza sulla definizione delle norme per la creazione di comunità energetiche e gruppi di autoconsumo collettivo. Queste regolamentazioni sono destinate a rimpiazzare le direttive provvisorie messe in atto con il Milleproroghe del 2020.
Queste nuove regole, derivate dalla direttiva Red II e successivamente recepite in Italia con il Dlgs 199 del 2021, delineano in modo chiaro il modello regolatorio, stabilendo tariffe e incentivi. L’obiettivo è promuovere associazioni tra condòmini, enti locali, cittadini, Pmi e il terzo settore, facilitando così la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili.
È da evidenziare che, a febbraio di quest’anno, questo testo è stato presentato alla Commissione europea (Ne avevamo parlato qui). L’obiettivo era verificare la sua conformità con le normative europee, in particolare riguardo agli Aiuti di Stato in ambito energetico ed ambientale.
I Cardini del Dm
Il Decreto Ministeriale Comunità Energetiche rappresenta uno dei pilastri della strategia energetica rinnovabile italiana, guidando la transizione verso uno scenario più sostenibile e condiviso. Questo documento cruciale, come già sottolineato dal Ministero dell’Ambiente a febbraio, si focalizza su misure concrete destinate a trasformare l’approccio alla produzione e al consumo energetico nel nostro Paese.
Le direttive chiave del Dm Comunità energetiche rinnovabili possono essere sintetizzate nelle seguenti misure:
- Incentivo in Tariffa: Questa misura offre un premio in termini di tariffa sull’energia prodotta e condivisa da impianti rinnovabili tra i membri della comunità. In particolare: “Chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi cinque giga watt, con un limite temporale fissato a fine 2027“.
- Contributo a Fondo Perduto: Mirato specificamente alle comunità energetiche situate in comuni con meno di cinquemila abitanti, questo incentivo consente di ricevere un contributo che copre fino al 40% dell’investimento effettuato. In particolare: “L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti. Con un finanziamento di 2,2 miliardi di euro del Pnrr, si punta a realizzare una potenza complessiva di almeno due giga watt e una produzione indicativa di almeno 2.500 giga watt l’ora ogni anno. Chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa“.
Gli altri temi discussi in aula
Oltre al fulcro della discussione sul Dm Comunità energetiche, l’aula di Palazzo Madama ha ospitato il Ministro Pichetto per approfondire altri aspetti centrali della transizione energetica italiana. Nello specifico, sono stati toccati punti chiave come:
- Il passaggio al mercato libero: un’evoluzione fondamentale per garantire una maggiore competitività nel settore energetico, dando spazio a soluzioni innovative e favorendo l’ingresso di nuovi attori nel panorama del Decreto Ministeriale Comunità Energetiche.
- Il nucleare di nuova generazione: Nell’aula di Palazzo Madama il Ministro Pichetto ha affrontato questo tema cruciale, delineando le prospettive future e l’importanza di queste tecnologie nel mix energetico del Paese.
Passaggio al mercato libero
Nell’ambito delle evoluzioni del Dm Comunità energetiche, l’argomento del passaggio al mercato libero riveste un’importanza cruciale. Il Ministro Pichetto, rispondendo in aula al senatore Antonio De Poli, ha sottolineato:
“Sull’ultimo step della cessazione del regime di maggior tutela, il governo è conscio della rilevanza di questo passaggio e di accompagnarlo con un’adeguata attività di informazione”.
Questo implica che:
- Verranno lanciate “campagne di comunicazione su larga scala” per assicurare che tutti siano informati sulle prossime fasi e sugli impatti del Decreto Ministeriale Comunità Energetiche.
- Si sta dando grande attenzione al passaggio dei clienti, specialmente quelli più vulnerabili, al di fuori del mercato tutelato. Sono in corso valutazioni, come ha ribadito Pichetto, sul meccanismo di traghettamento al di fuori del mercato tutelato dei clienti domestici, e in particolar modo dei vulnerabili, tenendo conto dell’instabilità dei prezzi dell’energia in questa fase storica.
Nucleare sostenibile
Il Ministro ha anche ricordato che, proprio durante la prima riunione del Piattaforma nazionale per un Nucleare Sostenibile, che:
“Il PNIEC già indica che le tecnologie nucleari di nuova generazione occuperanno un ruolo importante nella transizione energetica verso un’economia a basse emissioni di gas serra”.
Le prossime azioni in questo ambito saranno:
- Lavoro approfondito della Piattaforma: Verranno analizzate e valutate le tecnologie nucleari emergenti e la loro compatibilità con gli obiettivi del Dm Comunità energetiche rinnovabili.
- Elaborazione di una Strategia nazionale: I risultati del lavoro della Piattaforma saranno la base per valutare l’elaborazione e l’adozione da parte dell’Italia di una Strategia nazionale per il nucleare sostenibile.
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