Ritiro Dedicato: cosa è e come funziona

Ritiro Dedicato: cosa è e come funziona

Cos’è il ritiro dedicato? Come funziona? Quali differenze ci sono con lo scambio sul posto?

Home » Ritiro Dedicato: cosa è e come funziona

 

Il settore degli impianti fotovoltaici sta conoscendo un vero e proprio boom. Complici i forti rincari dell’energia, soprattutto a seguito dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina seno sempre di più le persone che stanno ricorrendo a questo tipo di impianti.

Ricorrere all’energia solare per produrre elettricità da consumare per il proprio fabbisogno infatti è un ottimo modo per contrastare il caro bollette. L’autoconsumo fotovoltaico è infatti la chiave di volta per raggiungere l’indipendenza energetica e quindi staccarsi dalla rete elettrica nazionale. Una possibilità ancora più a portata di mano qualora decidessi di installare anche un sistema di accumulo dell’energia. Ma non solo, questo è infatti anche un ottimo modo per abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera.

In ogni caso, i vantaggi di un impianto fotovoltaico non finiscono di certo qui. Grazie ad esso infatti è possibile anche usufruire del Ritiro Dedicato ovvero di una remunerazione che deriva dalla commercializzazione dell’energia prodotta dall’impianto e non autoconsumata. Questa energia infatti viene di fatto immessa in rete dietro un corrispettivo economico.

Pronto a scoprire di più sul Ritiro Dedicato? Allora continua a leggere il nostro approfondimento!

Cosa è il Ritiro Dedicato?

Come certamente già saprai, avvalerti dell’autoconsumo sfruttando l’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico può farti risparmiare sui costi energetici. Tuttavia non è l’unico vantaggio economico che può offrirti un impianto fotovoltaico visto che fra questi rientra anche il Ritiro Dedicato. Ma cos’è?

Secondo la definizione che è possibile trovare sul sito ufficiale del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici:

” Il Ritiro Dedicato è una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la commercializzazione dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete.”

Il Ritiro Dedicato consiste quindi nella cessione dell’energia prodotta dall’impianto e non autoconsumata al GSE che a sua volta la immetterà nella rete elettrica nazionale. Il GSE quindi si pone come intermediario fra il produttore di energia, al quale corrisponde un compenso determinato per ogni kWh immesso in rete, ed i consumatori ai capi della rete elettrica nazionale. Precisiamo che è possibile ricorrere a questa modalità fin dal 2008.

Ma perché devo cedere l’energia prodotta dal mio impianto al GSE? Quali sono i vantaggi di cui possono beneficiare?

I vantaggi sono sostanzialmente due:

  • semplificazione delle procedure;
  • redditività più sicura rispetto ai prezzi che caratterizzano il mercato libero sulla Borsa grazie ai prezzi minimi garantiti.

A sostegno di ciò dobbiamo precisare che un contratto di Ritiro Dedicato dura solitamente un anno solare ed è tacitamente rinnovabile. Inoltre i produttori di energia, ovvero i possessori degli impianti, possono recedere il contratto di Ritiro Dedicato in qualsiasi momento. Il recesso sarà valido dopo 60 giorni dalla comunicazione della disdetta tramite il portale dedicato.

Chi può accedere al Ritiro Dedicato?

Possono accedere ai contratti di Ritiro Dedicato tutti gli impianti con:

  • Potenza apparente nominale inferiore a 10 MW alimentati da fonti non rinnovabili, compresa la produzione non imputabile delle centrali ibride;
  • Potenza qualsiasi per impianti che producono energia elettrica dalle seguenti fonti rinnovabili: eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica (limitatamente agli impianti ad acqua fluente);
  • Potenza inferiore a 10 MW alimentati da fonti rinnovabili e non rinnovabili;
  • Potenza uguale o superiore a 10 MW, alimentati da fonti rinnovabili diverse dalle fonti rinnovabili citate in precedenza.

A questo punto però è anche necessario precisare quali sono gli impianti che non possono accedervi:

  • fotovoltaici incentivati dal D.M. 5 luglio 2012 (quinto Conto Energia) o D.M. 5 maggio 2011 (quarto Conto Energia per soli impianti con Tariffa Onnicomprensiva);
  • impianti alimentati a fonti rinnovabili (non fotovoltaici) incentivati dal D.M. 18 Dicembre 2008, dal D.M. 06 Luglio 2012 e dal D.M. 23 Giugno 2016.

Infine, il Ritiro Dedicato non è compatibile con il servizio di Scambio sul posto.

Come posso accedere al contratto di Ritiro Dedicato?

I produttori di energia o possessori di impianti fotovoltaici possono accedere al regime di Ritiro Dedicato secondo due modalità:

  • Modello Unico. In questo caso possono seguire l’iter semplificato per la realizzazione, la connessione e l’esercizio di nuovi impianti fotovoltaici che richiedono l’accesso al servizio di Ritiro Dedicato. Dopo aver ricevuto dal gestore di rete i dati presenti nel Modello Unico, il GSE, provvederà ad attivare il contratto. Sarà sempre il GSE a comunicare all’utente le informazioni per poterne visualizzare i dettagli tramite il portale Ritiro Dedicato – RID dell’Area Clienti GSE.
  • Modalità standard. Questa procedura ha sicuramente tempi più lunghi visto che prevede che l’invio dell’istanza per il RID, accessibile dall’Area Clienti GSE, avvenga entro 60 giorni dalla data di allaccio alla rete. All’interno della procedura dovranno inoltre essere indicati i dati tecnici e amministrativi.

Il prezzo zonale orario

Il prezzo per il ritiro dedicato dell’energia è definito dall’Autorità per l’Energia (ARERA) che stabilisce che sia pari al prezzo zonale orario. Ma cos’è quest’ultimo?

Il prezzo zonale orario è il prezzo sul mercato elettrico che varia in base all’ora nella quale l’energia viene immessa in rete e alla zona di mercato in cui si trova l’impianto. In questo caso il gestore di rete trasmette le misure al GSE, che poi paga il corrispettivo di vendita in base al prezzo zonale orario. Questa definizione è importante dal momento che lo stesso prezzo viene applicato anche per calcolare le tariffe incentivanti delle comunità energetiche per i produttori di energia come puoi leggere qui.

Tuttavia c’è la possibilità di richiedere dei prezzi minimi garantiti per il Ritiro Dedicato che Arera solitamente stabilisce ogni anno. Tali prezzi riguardano tutti quegli impianti che:

  • producono energia da fonti rinnovabili, non sono non incentivati con altri meccanismi di remunerazione, ed hanno una potenza fino a 1 MW;
  • sono fotovoltaici, sono già incentivati con altri meccanismi di remunerazione la cui potenza è fino a 100 kW;
  • idroelettrici, incentivati, di potenza efficiente fino a 500 kW.

In questi casi Arera stabilisce un prezzo minimo che si basa sulla fonte rinnovabile che utilizzano gli impianti che vogliono accedere al Ritiro Dedicato. Su tale prezzo influisce anche la quantità di energia ritirata su base annua. Si tratta di un’opzione particolarmente conveniente come dimostra il fatto che viene scelta dalla maggior parte dei possessori degli impianti fotovoltaici che aderisce al ritiro dedicato.

Ma a quanto ammonta questo prezzo? A titolo esemplificativo, nel 2022, il prezzo minimo è di 40,7 €/MWh. Pertanto coloro che aderiscono al Ritiro Dedicato quest’anno riceveranno circa 0,04 €/kWh di energia immessa in rete come prezzo minimo garantito.

Non preoccuparti se ti sembra poco. Come abbiamo accennato poco fa, questo incentivo è inglobato all’interno di quelli previsti dalle tariffe incentivanti delle comunità energetiche. Entrandone a far parte, potrai contare su di uno sconto sull’energia prelevata dalla rete elettrica nazionale che può arrivare anche a 0,17 €/kWh! 

Quali sono le differenze tra Ritiro Dedicato e Scambio sul Posto?

Ritiro Dedicato e Scambio sul posto non sono affatto la stessa cosa. Chiariamo subito le differenze con queste semplici precisazioni:

  • Lo Scambio sul posto è un meccanismo di compensazione tra immissioni e prelievi,
  • Il Ritiro Dedicato è, invece, un meccanismo di vendita dell’energia.

In ogni caso abbiamo cercato di fornire ulteriori precisazioni qui di seguito.

Lo Scambio sul posto in pillole

Affinché un impianto usufruisca dello scambio sul posto è necessario che gli impianti per la produzione di energia siano connessi a un unico punto di connessione con la rete pubblica. Possono fruire di questo regime gli impianti che non abbiano una potenza superiore ai 200 kW che siano alimentati a fonti rinnovabili e per la Cogenerazione ad Alto Rendimento. Inoltre la potenza degli impianti di produzione complessivamente installata nel sito non deve essere superiore a 500 kW.

Lo scambio sul posto rimane comunque un meccanismo di compensazione tra immissioni e prelievi di energia. Questo significa che è in primo luogo necessario conteggiare tutta l’energia immessa in rete per poi compensarla con quella prelevata dalla rete e quindi pagata in bolletta. Quando si parla di Scambio sul Posto non si commette un errore a definirlo rimborso. Questo perché a tutti gli effetti si tratta di un rimborso dell’energia prodotta in eccesso dal proprio impianto fotovoltaico ed immessa in rete. Rimborso che di fatto è il GSE a riconoscere per compensare l’energia immessa in rete, se quest’ultima eccede quella prelevata.

Tutta l’energia immessa in rete dall’impianto fotovoltaico e ri-prelevata viene pagata dal GSE con una tariffa variabile, ma mediamente di circa 0,15 € a kWh.

Tuttavia, entro metà del 2023 lo scambio sul posto non sarà più un’opzione accessibile ai nuovi impianti rinnovabili (ne parliamo anche qui). E’ però prevista un’eccezione per gli impianti fotovoltaici che già ne usufruiscono visto che questi impianti potranno usufruirne fino al 2024 per quelli che già fanno parte dello scambio sul posto. Al loro posto ci saranno i già accennati incentivi per le comunità energetiche.

Conviene di più il Ritiro Dedicato o lo Scambio sul posto?

Per rispondere a questa domanda è necessario tenere conto di come e quanto viene utilizzata l’energia prodotta, quali sono le abitudini di consumo del produttore e da molto altro ancora.

Tuttavia possiamo anche fare una valutazione a spanne per avere un quadro generico della situazione. In linea di massima, possiamo affermare che lo Scambio sul posto conviene di più quando i kWh prelevati dalla rete sono più o meno lo stesso quantitativo di quelli immessi. Pertanto questa soluzione è particolarmente adatta ai contesti residenziali.

Il Ritiro Dedicato, invece, conviene di più quando si è in possesso di grandi impianti fotovoltaici (oltre i 200 kW di potenza) che non sono asserviti a nessuna utenza. In questo caso, infatti, i vantaggi dello Scambio sul posto sarebbero superflui in quanto l’energia scambiata con la rete sarebbe praticamente nulla. Questa soluzione è quindi più adatta ai contesti aziendali dove è più facile che vengano installati impianti fotovoltaici di grosse taglie.

Pronto ad iniziare il tuo percorso verso l’indipendenza energetica avvalendoti del ritiro dedicato o dello scambio sul posto? Allora compila il modulo qui sotto con i tuoi dati ed aspetta la chiamata di un nostro operatore per ricevere tutti i dettagli!

Apri la chat
Hai bisogno di aiuto ?
Ciao
Come posso aiutarti ?