Piano REPower EU: cosa c’è da sapere?

Piano REPower EU: cosa c’è da sapere?

Cos’è il Piano REPower EU? In cosa consiste? Perché se ne sta parlando insistentemente in questi giorni?

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La crisi climatica, e soprattutto quella energetica, stanno avanzando indisturbate ed imperterrite. A fare i conti con l’avanzata di queste catastrofi sono soprattutto i paesi ed i cittadini dell’Unione Europea, viste anche le conseguenze del conflitto tra Russia ed Ucraina. Il risultato di tutto ciò è infatti una crescita esponenziale del prezzo dell’energia che è aumentato del 131% per quanto riguarda l’elettricità e del 95% per quanto riguarda il gas.

Non è affatto un caso quindi che gli sforzi congiunti della commissione europea e di tutti gli stati membri dell’organizzazione sovranazionale siano orientati in una direzione più green e sostenibile. Sono molte infatti le manovre in corso di approvazione, o gli stanziamenti dei fondi, volti a guidare le nazioni europee verso una transizione ecologica e quindi verso l’impiego di fonti di energia rinnovabili. L’obiettivo finale infatti è quello di portare l’Europa ad un livello maggiore di rispetto per l’ambiente abbattendo drasticamente le emissioni di CO2 e perseguendo il distaccamento dalla Russia da un punto di vista di dipendenza energetica.

Questi obiettivi sono in realtà stati previsti per la prima volta dalla Agenda 2030 e stipulati durante il patto di Parigi e prevedono la riduzione 1,5 gradi centigradi il riscaldamento globale riuscendo al contempo a diffondere il più possibile ogni tipo di fonte di energia rinnovabile. Un obiettivo ambizioso quest’ultimo visto che si riferisce sia all’ambito civile, che quello industriale.

Proprio per perseguire questi obiettivi, lo scorso 18 Maggio 2022, l’Unione Europea ha approvato il piano REPower EU.

Abbiamo cercato di esaminare gli aspetti principali del piano REPower EU in questo approfondimento insieme ai nostri esperti.

Cos’è il piano REPowerEU

Il Piano REPower EU dovrà servire all’Unione Europea per emanciparsi dalle fonti di combustibile fossile vendute alla Russia. Il tempo massimo per riuscire in questo intento è di 5 anni. Per riuscire a raggiungere questo obiettivo sono stati stanziati circa 300 miliardi di Euro tra sovvenzioni e finanziamenti e prestiti. Le condizioni sembrano quindi essere abbastanza vantaggiose.

Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha riassunto il piano Repower EU in 3 azioni principali:

  • Cambio dei fornitori attuali di luce, gas e ogni altra fonte energetica russa con lo scopo di inasprire le sanzioni verso questo Stato;
  • Dare una spinta netta e decisa per fare crescere le energie rinnovabili. L’utilizzo di queste fonti dovrebbe aumentare del 45% in più rispetto alla quota attuale. Il tutto entro il 2030;
  • Permettere la concretizzazione del risparmio energetico europeo riprendendo così una tematica che, causa pandemia, si era in un certo senso bloccata dopo anni e anni di dialogo. Punto chiave è quello della strategia solare, che ha lo scopo di amplificare lo sfruttamento dell’energia solare. Tuttavia, a preoccupare, in questo caso, sono i tempi.

Come funziona il piano PERowerEU

Il piano REPower EU prevede la distribuzione ai vari Stati Membri di fondi o erogazione di prestiti. Essi però verranno erogati in base ai progetti che vogliono porre in essere. I progetti dovranno quindi essere volti da un lato all’azzeramento della dipendenza energetica dalla Russia prima del 2027, dall’altro a finanziare almeno il 95% della transizione energetica.

In tal senso, sono state previste anche ulteriori raccomandazioni anche al consumo dei singoli cittadini. Tra queste raccomandazioni vi sono anche le seguenti:

  • diminuire la velocità in autostrada,
  • fare buon uso degli impianti di riscaldamento e raffrescamento,
  • ricorrere alla mobilità sostenibile rappresentata sia dai mezzi pubblici che da vetture a emissioni zero.

Un’altra misura prevista è anche la realizzazione della EU Energy Platform, ovvero una piattaforma che metterà in comunicazione domanda e offerta di gas. Il fine è facilitare gli acquisti di gas e metterli in comune all’interno dell’Unione, anche tramite la realizzazione di infrastrutture adeguate sia per lo stoccaggio che per il trasporto.

In sostanza, la piattaforma dovrebbe essere un meccanismo in grado di mettere in comunicazione domanda e offerta, al fine di facilitare gli acquisti di gas e metterli in comune all’interno dell’Unione, avendo inoltre cura di costruire infrastrutture specifiche sia per lo stoccaggio che per il trasporto. A questo scopo sono previsti 10 miliardi di investimenti per l’adeguamento di queste infrastrutture, potenziando in particolare il corridoio sud del gas e la costruzione di un gasdotto TANAP.

Solar Strategy EU, il futuro del fotovoltaico

Il piano REPower dell’Unione Europea si concentra anche sullo sviluppo delle fonti rinnovabili grazie alla strategia chiamata EU Solar Strategy,

Come è facilmente intuibile dal nome, la strategia si basa sullo sfruttamento dei tetti fotovoltaici introducendo l’obbligo di installazione per questi impianti sui tetti dei nuovi edifici commerciali e pubblici con area superiore ai 250 mq. Inoltre, entro il 2029, tutti gli edifici residenziali di nuova costruzione dovranno disporre di tetti solari.

Lo scopo energetico da raggiungere con questa iniziativa come dichiarato dall’Unione Europea è quello di raggiungere i 25 TWh di energia entro il 2025. Di fatto quindi di fatto quindi ci sarà un raddoppio della capacità fotovoltaica di tutta l’Unione, installando fino a 600 nuovi GW prima o entro il 2030.

Comunità energetiche e Solar Strategy EU

Quella dell’obbligo degli impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici è una mossa che è pienamente coerente con il piano di transizione ecologica predisposto dall’Unione Europea. Ma non solo.

Si tratta di una mossa che apre senza dubbio la strada alla realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili che si basano appunto sugli impianti fotovoltaici. Tra l’altro, almeno in Italia, queste configurazioni possono anche fruire di incentivi come questi qui.

La volontà della Commissione Europea è attestata anche dalla velocizzazione del rilascio di autorizzazioni per gli impianti fotovoltaici, altro punto a favore delle comunità energetiche. E’ infatti stato dichiarato che l’installazione di nuove strutture per aumentare l’efficienza energetica rinnovabile dell’Unione Europea è un interesse pubblico che prevale su tutti gli altri.

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