Comunità energetiche normativa 2023: il punto della situazione

Comunità energetiche normativa 2023: il punto della situazione

La normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia. Il punto della situazione fino a questo momento

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Nel panorama energetico italiano, il 2023 ha segnato un momento cruciale per la normativa sulle Comunità energetiche. Quest’anno, la legislazione ha introdotto nuovi pilastri e criteri di riferimento, fornendo una roadmap più chiara per gli imprenditori e i cittadini interessati alle fonti di energia rinnovabile.

La Comunità energetiche normativa 2023 ha fornito strumenti essenziali per comprendere e navigare in questo panorama in continua evoluzione. Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano una risposta concreta alle esigenze del presente, promuovendo l’autoconsumo e la produzione di energia sostenibile. Questa evoluzione normativa mira a garantire una transizione energetica efficace, sostenibile e inclusiva.

La normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia non solo ha delineato le direttive per la creazione e gestione delle CER, ma ha anche enfatizzato l’importanza dell’energia rinnovabile come cardine per un futuro più verde. L’attuale normativa CER 2023 rappresenta, quindi, un passo avanti significativo nel rafforzare il quadro legale e le incentivazioni per la produzione di energia pulita.

Tuttavia, molti si chiedono:

  • quali sono le specifiche di questa normativa?
  • Come influenzerà la decisione di aderire a una Comunità Energetica Rinnovabile?
  • E soprattutto, quali opportunità può offrire questa normativa sulle Comunità energetiche rinnovabili 2023?

Se queste domande ti animano e desideri avere una panoramica chiara e aggiornata sulla situazione, sei nel posto giusto. Ti invitiamo a continuare nella lettura per scoprire le risposte a queste domande e molto altro ancora, offrendoti una visione completa e dettagliata del contesto normativo del 2023.

L’evoluzione della normativa sulle Comunità energetiche fino al 2023 in Italia.

Dall’avvento delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Italia, il percorso normativo ha seguito un’evoluzione progressiva, garantendo agli imprenditori e ai cittadini un quadro di riferimento sempre più definito e favorevole. La Comunità energetiche normativa 2023 rappresenta l’apice di un viaggio iniziato anni fa, con l’obiettivo di incentivare l’adozione delle energie rinnovabili e promuovere la sostenibilità ambientale. Questo percorso ha offerto un quadro legislativo chiaro e stimolante per chi desidera partecipare a una comunità energetica nel 2023.

Di seguito è riportata una tabella che riassume in ordine cronologico gli aggiornamenti legislativi principali:

Data Normativa Descrizione
Dic 2019 DL 162/19 – Milleproroghe Introduzione delle CER in Italia, recepimento parziale Direttiva UE 2018/2001 (RED II)
Ago 2020 Delibera 318/2020 Delibera ARERA che disciplina il dettaglio delle partite economiche delle CER
Set 2020 DM MiSE Decreto Ministeriale che definisce la tariffa incentivante delle CER
Nov 2021 D.Lgs. 210/2021 Decreto di recepimento dei principi comunitari in tema di autoconsumo
Dic 2021 D.Lgs. 199/2021 Recepimento della Direttiva RED II, definizione dei nuovi incentivi per le CER
Apr 2022 Regole GSE Regole tecniche che recepiscono parzialmente il D.Lgs. 199/21
Mag 2022 DL 50/2022 “Aiuti” Ministero Difesa e Autorità portuali possono partecipare con impianti > 1 MW
Nov 2022 DCO MASE Consultazione MASE che delinea i nuovi possibili meccanismi di incentivo per le CER
Dic 2022 Delibera 674/2022; Delibera 727/2022 Emanazione del Decreto MASE sugli incentivi CER; emanazione regole tecniche GSE; Emanazione del TIAD (Testo Integrato Autoconsumo Diffuso)
Mar 2023 DL 13/2023 Decreto Governance PNRR: Deroghe a limiti potenza impianto alle CER di imprese agricole e ulteriori
semplificazioni

La nuova configurazione prevista dal DLgs 199/2021

Nel panorama delle Comunità energetiche normativa 2023, il DLgs 199/2021 ha introdotto significative novità che riformulano la partecipazione e le modalità operative delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Questo decreto, che entra nell’ambito della normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia, rappresenta una chiave per gli imprenditori e i privati cittadini desiderosi di investire nell’ambito rinnovabile e fotovoltaico.

Ecco una sintesi delle caratteristiche salienti del decreto:

  • Partecipazione aperta: Questa prevista a tutti i consumatori e clienti finali, compresi i consumatori domestici, permettendo una maggiore inclusività nella generazione di energia rinnovabile.
  • Impianti FER: Sono inclusi quelli entrati in esercizio dopo l’entrata in vigore del 199/21, con una considerazione per impianti esistenti fino al 30% della potenza complessiva della comunità.
  • Obiettivi: La CER ha finalità chiaramente delineate riguardo ai benefici ambientali, economici e sociali, riaffermando l’importanza delle energie rinnovabili nell’attuale scenario energetico.
  • Entità giuridica: La CER è considerata come un soggetto di diritto autonomo, e i poteri di controllo sono in mano a diverse categorie come persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali.
  • Limiti per le imprese: La partecipazione a una comunità energetica per le imprese non può rappresentare la loro attività commerciale principale.
  • Tecnico-operativi: Le CER operano all’interno della stessa cabina primaria (AT/MT), utilizzano la rete di distribuzione per condividere l’energia prodotta e possono produrre altre forme di energia FER. La condivisione è possibile nella stessa zona di mercato.
  • Opportunità di vendita: L’energia eccedentaria prodotta dalle CER può essere venduta direttamente o attraverso accordi di compravendita di energia, anche con aggregazione.
  • Servizi aggiuntivi: Oltre alla produzione di energia, una CER può offrire servizi di ricarica per veicoli, fungere da società di vendita al dettaglio e fornire altri servizi ancillari.
  • Partecipazione estesa: Ministero della Difesa, Autorità portuali e CER agricole possono formare configurazioni di CER con impianti di potenza superiore a 1MW.

Gli impianti che possono farne parte

Nell’ambito della Comunità energetiche normativa 2023, è essenziale comprendere quali impianti possono essere inclusi nel servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa. Questa integrazione, dettata dalla normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia, prevede che gli impianti ammissibili siano alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili.

Gli impianti qualificati sono quelli che utilizzano le seguenti fonti energetiche:

  • Eolica
  • Solare
  • Aerotermica
  • Geotermica
  • Idrotermica e oceanica
  • Idraulica
  • Biomasse
  • Gas di discarica
  • Gas residuati dai processi di depurazione
  • Biogas

È importante sottolineare, come previsto dalla normativa cer 2023, che gli impianti di produzione ibridi non sono ammissibili agli incentivi. Tuttavia, esistono delle eccezioni. Impianti che producono energia elettrica incidentalmente attraverso la combustione di fonti non rinnovabili possono accedere al servizio di valorizzazione. Questo è consentito solo se la quota di energia elettrica prodotta attribuibile a fonti di energia diverse da quella rinnovabile sia annualmente inferiore al 5%. In questi casi specifici, l’energia elettrica prodotta dall’impianto viene considerata come energia elettrica rinnovabile.

Comunità energetiche normativa 2023: quali opportunità?

La Comunità energetiche normativa 2023 segna un nuovo capitolo nella storia dell’energia rinnovabile in Italia, offrendo occasioni uniche per imprenditori e privati cittadini desiderosi di ricorrere alle energie verdi. L’attuale normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia presenta molteplici prospettive di coinvolgimento per coloro che sono interessati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Le opportunità previste dalla normativa cer 2023 includono:

  1. Divenire membri della CER: Entrando a far parte della comunità, si ha l’opportunità di beneficiare della ripartizione dei contributi economici derivanti dall’energia prodotta e condivisa.
  2. Mettere a disposizione spazi: Se possiedi un edificio, un terreno o altri spazi, puoi permettere la loro utilizzazione per l’installazione di impianti all’interno della CER, promuovendo così la produzione energetica rinnovabile. Puoi anche leggere questo articolo per approfondire l’argomento.
  3. Condivisione di impianti FER: Chi già possiede impianti alimentati da Fonti Energetiche Rinnovabili può metterli a disposizione della comunità, con il vantaggio di ottenere benefici economici derivanti dalla concessione e dalla produzione di energia.

Riflettendo sull’adesione a una C.E.R., è essenziale considerare le molteplici possibilità offerte dalla normativa sulle Comunità energetiche rinnovabili 2023. Adottando queste innovazioni, si può contribuire attivamente alla transizione energetica del nostro Paese.

Come si realizzano le CER secondo la normativa?

La realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) secondo la Comunità energetiche normativa 2023 segue una procedura dettagliata, delineata da passi specifici che assicurano l’effettiva e corretta implementazione della normativa. Ne avevamo parlato anche qui. Questo percorso, dettato dalla normativa cer 2023, mira a garantire sia la conformità legale sia un efficiente utilizzo delle risorse energetiche rinnovabili.

  1. Individuazione dell’Area di Installazione: La fase iniziale prevede la scelta dell’area dove posizionare gli impianti, sia su tetti che a terra. Importante è il portale delle aree “idonee” secondo il 199/2021, con linee guida principali fornite dal MiTE e adottate dalle Regioni.
  2. Costituzione della CER: Una volta identificata l’area, si procede alla formazione della CER, aggregando almeno due entità che rispettino i criteri dettati dalla normativa sulle Comunità energetiche rinnovabili 2023. Le Regole Tecniche aggiornate dal GSE il 04 aprile 2022 sono attualmente quelle da seguire.
  3. Stipula del Contratto: La CER, essendo una entità autonoma di diritto privato, necessita di un contratto che definisca i termini di collaborazione tra le parti. Questo documento incorporerà anche un soggetto incaricato di gestire le questioni economiche, incluso l’interazione con il GSE.
  4. Realizzazione degli Impianti: Con l’approvazione dei soggetti coinvolti, si passa alla fase operativa, ossia la costruzione degli impianti. Durante questa fase, è essenziale ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e seguire le norme in materia di connessione alla rete.
  5. Domanda di Incentivi al GSE: Una volta completati gli impianti, si presenta una richiesta di incentivi al GSE. Questa domanda deve essere inoltrata telematicamente, seguita dalla stipula di un contratto che rispetti i requisiti previsti dalla normativa vigente.
  6. Erogazione degli Incentivi: Infine, il GSE, entro un mese dalla pubblicazione dei contributi, eroga gli importi dovuti. Questi possono riguardare il corrispettivo unitario, la tariffa premio sull’energia condivisa e la remunerazione dell’energia ritirata.

Delibera ARERA 727/2022 – le configurazioni previste dal TIAD

Nell’ambito della Comunità energetiche normativa 2023, la Delibera ARERA 727/2022 segna un passo avanti nel dettaglio dell’iter normativo, focalizzandosi in particolare sul Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD). Attraverso questa delibera (di cui avevamo parlato qui), si determinano specifiche configurazioni che permettono di identificare e categorizzare le diverse forme di autoconsumo energetico in Italia, esemplificando la dinamica dell’energia rinnovabile nella normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia.

Il TIAD ha definito le seguenti configurazioni per l’autoconsumo diffuso:

  1. Sistemi di autoconsumo individuale da fonti rinnovabili “a distanza” con linea diretta: In questa configurazione, sia il produttore che il cliente hanno fatto richiesta di accedere alla specifica regolazione destinata alle modalità di autoconsumo che fanno uso della rete pubblica.
  2. Sistemi di autoconsumo individuale da fonti rinnovabili “a distanza” privi di linea diretta: Si tratta di sistemi che permettono un autoconsumo a distanza, ma senza una connessione diretta.
  3. Sistemi di autoconsumo individuale da clienti attivi “a distanza” privi di linea diretta: Questa tipologia è focalizzata sui clienti attivi che usufruiscono dell’autoconsumo a distanza, senza connessione diretta.
  4. Gruppi di autoconsumatori da fonti rinnovabili che agiscono collettivamente: Si tratta di collettivi o gruppi che condividono la produzione e il consumo dell’energia da fonti rinnovabili.
  5. Gruppi di clienti attivi che agiscono collettivamente: Similmente al punto precedente, ma con una maggiore enfasi sul ruolo attivo dei clienti nel contesto energetico.
  6. Comunità energetiche rinnovabili: Queste rappresentano l’emblema della normativa cer 2023, definendo gruppi che condividono e gestiscono risorse energetiche rinnovabili.
  7. Comunità energetiche di cittadini: Una variante delle comunità energetiche rinnovabili, con un focus particolare sull’engagement e la partecipazione diretta dei cittadini.

Con l’evoluzione della normativa sulle Comunità energetiche rinnovabili 2023, gli imprenditori e i cittadini hanno ora una chiara roadmap delle opzioni disponibili per navigare nel panorama delle energie rinnovabili, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dalla legislazione italiana.

I punti essenziali del TIAD

Nel contesto della Comunità energetiche normativa 2023, il Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD) rappresenta un pilastro fondamentale. Esso definisce le linee guida e le modalità con cui le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) possono operare in Italia. Il TIAD, pertanto, è un riferimento imprescindibile per chi desidera comprendere la normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia. Vediamo di seguito i punti essenziali:

  1. Modello Virtuale per l’Autoconsumo Diffuso: Per la valorizzazione dell’autoconsumo diffuso, il modello virtuale viene confermato, adeguandolo alle recenti novità normative. L’obiettivo è valorizzare l’autoconsumo in modo efficiente, mantenendo diritti e doveri dei produttori e dei clienti finali.
  2. Definizione delle Aree: La valorizzazione dell’autoconsumo ora si basa sull’area della cabina primaria, non più secondaria. Si prevede una prima identificazione delle aree con una validità breve e una successiva verifica biennale.
  3. Semplificazione delle Procedure Operative: Vengono semplificate le procedure per la costituzione e gestione delle configurazioni di autoconsumo, rendendo le aree facilmente accessibili online e delegando al GSE le verifiche geografiche.
  4. Ruolo del GSE: Il GSE si occupa di quantificare l’energia autoconsumata, ripartirla per ciascun impianto, determinare la valorizzazione e stabilire le basi per l’applicazione dell’incentivo.
  5. Valorizzazione dell’Autoconsumo Diffuso per le CER: La modifica più significativa riguarda la valorizzazione dell’energia autoconsumata esclusivamente per le comunità energetiche.
  6. Modalità di Messa a Disposizione dei Dati: Viene definito un canale comunicativo standardizzato tra distributori e GSE, rimandando alcune modalità operative.
  7. Inclusione di Nuovi Impianti nelle CER: Le CER possono includere impianti post-199/21 e, in una misura limitata, anche quelli pre-esistenti.
  8. Vigore del TIAD: Il testo entra in vigore con l’emanazione del Decreto MASE, stabilendo le basi per nuovi incentivi.

Questi punti chiave aiutano a navigare nella normativa cer 2023 e a comprendere come il normativa sulle Comunità energetiche rinnovabili 2023 sta plasmando il panorama energetico italiano, offrendo nuove opportunità per imprenditori e cittadini attenti alla sostenibilità.

Comunità energetiche normativa 2023: le recenti semplificazioni

Nell’ambito della Comunità energetiche normativa 2023, emergono significative semplificazioni alle normative (ne parliamo anche qui). Queste riforme rappresentano una boccata d’aria fresca per imprenditori e privati cittadini che desiderano avvicinarsi al mondo delle energie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico. Ecco le principali novità da considerare:

  1. FV sui tetti: Si consolida l’incoraggiamento all’uso dei tetti come sede di impianti fotovoltaici (FV) e termici. L’installazione di tali impianti sugli edifici, anche quelli vincolati, sarà considerata attività di edilizia libera. Ciò significa che non ti servirà alcun atto autorizzativo, a meno che gli impianti non siano installati in aree o immobili definiti «di notevole interesse pubblico». In tale caso, sarà necessaria un’autorizzazione da parte della PA competente.
  2. Semplificazioni aree non tutelate – aree idonee: La normativa sulle Comunità energetiche nel 2023 in Italia ha ampliato la definizione di “aree idonee” per l’installazione di impianti. Ora, vengono incluse anche aree non sottoposte a specifici vincoli, con una fascia di rispetto delineata in funzione della tipologia di impianto. Questa fascia si attesta a 3 Km per gli impianti eolici e 500 mt per gli impianti fotovoltaici.
  3. Semplificazioni FV a terra: Altra novità di rilievo riguarda gli impianti FV a terra. Si tratta di impianti che ora possono essere liberamente installati in zone a destinazione industriale, artigianale, commerciale, ma anche in discariche o lotti di discarica ripristinati e in cave non più sfruttabili. Se l’impianto si trova in una zona con vincolo paesaggistico, occorre inviare una segnalazione alla Soprintendenza competente che ha 30 giorni per valutare l’installazione.

Lo schema di Decreto MASE sui nuovi incentivi

L’evoluzione delle Comunità energetiche normativa 2023 in Italia ha portato a nuove opportunità per chi desidera investire nelle energie rinnovabili. Il Decreto MASE risulta un pilastro fondamentale, delineando gli incentivi e le linee guida per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Ecco i punti essenziali da considerare.

Incentivi sotto forma di tariffa

Il Decreto attua le disposizioni del DLgs 199 riguardo incentivi e fondi PNRR. Ecco le caratteristiche chiave:

  • Beneficiari: Impianti fino a 1 MW di potenza (con deroga per Min.Difesa e Autorità Portuali) attivati post 15/12/2021 e situati nel perimetro della medesima cabina primaria. Le CER già esistenti alla data di richiesta di incentivo sono incluse.
  • Tipologia e contingente: L’incentivo si manifesta come una tariffa premio per un periodo di 20 anni, basata sulla quota di energia condivisa. Questo incentivo è disponibile fino al raggiungimento di 5 GW di potenza e non oltre il 31 dicembre 2027.
  • Remunerazione: L’energia prodotta e immessa nella rete rimane a disposizione del produttore. Il valore della tariffa varia in base alla potenza dell’impianto e può raggiungere i 100-120 €/MWh, con possibili maggiorazioni.
  • Cumulabilità: Gli incentivi possono essere cumulati con contributi in conto capitale fino al 40%. Esistono alcune eccezioni, tra cui la non applicabilità agli impianti fotovoltaici che beneficiano del Superbonus.

Contributi in conto capitale PNRR

I contributi in conto capitale sono focalizzati su CER e sistemi di autoconsumo collettivo in Comuni con meno di 5.000 abitanti.

  • Beneficiari: Impianti autorizzati che iniziano i lavori post richiesta di contributo e che devono essere operativi entro il 30 giugno 2026.
  • Tipologia e obiettivi: I contributi provengono dal PNRR con un budget di 2,2 mld di euro. L’obiettivo è di realizzare 2 GW di potenza complessiva.
  • Remunerazione: Il GSE eroga il beneficio in base all’avanzamento dei lavori. Le spese ammissibili sono dettagliatamente elencate in allegato al DM.

Altre previsioni di rilievo

Il decreto introduce ulteriori disposizioni:

  • La possibilità di chiedere al GSE una verifica preliminare di ammissibilità dei progetti.
  • Il GSE effettua un monitoraggio continuo. Se le analisi indicano un cambiamento nella necessità degli aiuti, le tariffe vengono aggiornate.
  • Le Regole operative per accedere ai benefici verranno definite entro 30 giorni dall’entrata in vigore del DM, basate su una proposta del GSE. Queste regole stabiliranno anche chi può agire come referente mandatario e le garanzie economiche/finanziarie necessarie.

Comunità energetiche normativa 2023: Conclusioni

Concludendo, le normative sulle Comunità energetiche che si sono susseguite fino al 2023 gettano le fondamenta per un futuro energetico più sostenibile e condiviso. Per farlo però è necessario attenersi scrupolosamente a quanto stabilito dalle leggi.

Per chiunque desideri abbattere i propri costi energetici attraverso soluzioni rinnovabili come il fotovoltaico, l’adesione a una C.E.R. può rappresentare una scelta strategica e vantaggiosa. Ma, come in ogni decisione informata, è fondamentale disporre delle informazioni corrette e dettagliate.

Valore Comunity, con la sua esperienza e la sua competenza nel campo, è a disposizione per guidarti nel percorso verso le energie rinnovabili.

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