Arera definisce le modalità dell’autoconsumo. Il Decreto C.E.R. si avvicina sempre più!

Arera definisce le modalità dell’autoconsumo. Il Decreto C.E.R. si avvicina sempre più!

Sono da poco giunte due notizie importanti da parte di Arera che ha definito le modalità di Autoconsumo e dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che afferma che i miliardi del PNRR saranno a fondo perduto. A tutti gli effetti si tratta del preludio al Decreto sulle Comunità energetiche

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Sono passati oramai 5 anni dalla direttiva RED II dell’Unione europea, che nel 2018 introduceva le definizioni di “autoconsumo” e “comunità energetiche”. Da quel momento in poi l’Italia ha iniziato il suo lento adeguamento normativo atto ad accogliere il nuovo modello energetico decentralizzato e basato sulle energie rinnovabili.

In effetti le comunità energetiche sono soggetti giuridici che possono produrre, consumare, condividere, accumulare e vendere energia rinnovabile tra i loro membri. Possono riunire cittadini, PMI, associazioni e enti locali ma non possono essere finalizzate al profitto. Il loro scopo è infatti quello di produrre benefici economici, sociali e ambientali per i membri e per i territori. Pertanto è facile capire l’importanza del sostegno a tali misure normative.

Il 2022 in Italia è terminato con la consultazione pubblica sullo schema di decreto per le comunità energetiche per gli impianti fino a 1 megawatt (di cui abbiamo parlato qui). A quella consultazione è seguita poi la delibera Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) del 27 dicembre.

Questi passaggi sono fondamentali per fare in modo che il decreto sulle Comunità energetiche e sull’autoconsumo possa essere finalmente emanato. Tale decreto è intatti stato anticipato dal Decreto Milleproroghe 162/2019, diventato poi legge a febbraio 2020. Il decreto in oggetto, secondo il governo Meloni, dovrebbe arrivare nei primi mesi nel 2023. E’ quindi molto probabile che il Parlamento discuterà la sua ratifica entro questa primavera.

Ma cosa contengono di preciso le misure prese dal legislatore nei passaggi che abbiamo citato poco fa? Continua a leggere per scoprilo!

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La delibera Arera sulle comunità energetiche e sull’autoconsumo diffuso

Lo scorso 27 dicembre Arera ha approvato il testo unico che regola le modalità per valorizzare l’autoconsumo diffuso. Secondo le intenzioni di Arera il testo dovrebbe fornire indicazioni chiare e semplificazioni procedurali rispetto alla disciplina transitoria vigente dal 2020. Tramite questo testo unico di fatto si attuerebbero le misure dei decreti legislativi 199/21 e 210/21.

Tale testo, da ora in poi indicato come TIAD (Testo integrato autoconsumo diffuso), definisce tutti le varie configurazioni per l’autoconsumo diffuso. Elenchiamole qui di seguito:

  • gruppi di autoconsumo che agiscono collettivamente in edifici e condomini,
  • comunità energetiche
  • autoconsumatori individuali su rete pubblica.

Per quanto riguarda le prime due configurazioni, alcuni parametri sono in realtà già definiti da tempo. Tra questi figura il limite di potenza dei 200 kw e l’obbligo di allacciamento alla medesima cabina secondaria a cui sono collegati i clienti finali della configurazione.

Le novità di Arera sull’autoconsumo

Tra le novità più importanti sull’autoconsumo che emergono dalla delibera di dicembre scorso di Arera vi sono le definizioni univoche per tutte le varie configurazioni di autoconsumo diffuso e la distinzione di due perimetri geografici. In particolare:

  1. la zona di mercato che rileva per individuare l’energia elettrica condivisa;
  2. l’area sottesa alla medesima cabina primaria che rileva per individuare la vera e propria energia elettrica autoconsumata.

Arera precisa inoltre che proprio per valorizzare l’autoconsumo, l’energia autoconsumata dovrà essere valorizzata di più. Si dovrà quindi tenere conto dei costi di esercizio delle reti elettriche mediamente evitati proprio per effetto dell’avvicinamento geografico di produzione e consumo nella medesima ora. Inoltre, siccome tale valorizzazione si riferisce all’area sottesa alla cabina primaria vengono delineati i criteri sulla base dei quali i gestori di rete individuano, in modo convenzionale, le aree sottese a ciascuna cabina primaria a partire dalla reale configurazione delle reti elettriche e introducendo correttivi di carattere geografico.

Dopo queste precisazioni di Arera, la palla passa in mano al il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Sarà infatti quest’ultimo a dover definire gli incentivi per l’autoconsumo e le comunità energetiche. L’applicazione del TIAD invece è prevista dal 1° marzo 2023 a meno che nel frattempo non arrivi il tanto attesto decreto MASE.

Comunità energetiche a fondo perduto coi soldi del Pnrr

A questo punto ci pare doveroso ricordare come il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prevede per le comunità energetiche ben 2,2 miliardi di euro. Tali fondi, almeno fino ad ora, sono rimasti inutilizzati. Tuttavia, il MASE ha ottenuto un grande risultato in questi giorni dal momento che è riuscito a farsi approvare dalla Commissione Europea il via libera all’utilizzo della misura nella modalità a fondo perduto anziché del prestito.

In altre parole quindi, i fondi utilizzati per le comunità energetiche e l’autoconsumo non dovranno essere restituiti all’Europa. Un tassello quest’ultimo, di fondamentale importanza per quanto riguarda lo sblocco dei lavori per la definizione del tanto atteso Decreto Comunità Energetiche. Una volta approvata questa misura infatti si potrebbe facilmente e sbloccare lo stallo delle comunità energetiche e attivarne a centinaia (se non migliaia) lungo tutto il territorio italiano.

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