Dal 1 marzo entrerà in vigore il nuovo TIAD di Arera
Dal 1 marzo entrerà in vigore il nuovo TIAD di Arera con il superamento dei precedenti limiti che caratterizzavano la regolazione transitoria. Affrontiamo l’argomento in questo approfondimento
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ARERA ha da poco diffuso, dopo averlo approvato, il nuovo TIAD – ‘Testo integrato autoconsumo diffuso’ (è disponibile qui). L’applicazione di questo testo sarà prevista a partire dal 1° marzo 2023 o comunque in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto MASE sulle comunità energetiche, nel caso in cui il decreto fosse approvato con data successiva a questa data.
Ricordiamo come il decreto sulle comunità energetiche del Minisitero dell’ambiente e della sicurezza energetica sia fondamentale per individuare gli strumenti di incentivazione economica relativi alle comunità energetiche e all’autoconsumo.
In particolare, il nuovo TIAD, definisce tutti le varie configurazioni possibili per l’autoconsumo diffuso. Le configurazioni individuate nel testo sono tre:
- gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente in edifici e condomini,
- comunità energetiche,
- autoconsumatori individuali su rete pubblica.
E’ quindi subito evidente come il testo del nuovo TIAD superi la prima regolazione transitoria (deliberazione 318/2020/R/eel) che a sua volta era basata su un modello regolatorio virtuale.
Ma cosa prevede di preciso il nuovo TIAD?
Abbiamo cercato di approfondire l’argomento insieme ai nostri esperti qui di seguito.
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I provvedimenti più importanti
Dal primo marzo di questo anno tutte le configurazioni per l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche già esistenti confluiranno nel TIAD. Questo però non cambierà di fatto lo stato in essere delle due realtà, quanto piuttosto consentirà alle comunità energetiche di estendersi all’interno di un’area più vasta e di includere anche impianti di potenza superiore a 200 kW.
Tali modifiche prevedono, tra le altre cose, una lieve riduzione del contributo di valorizzazione dell’autoconsumo. In particolare, tale contributo perderà la restituzione della parte variabile della tariffa di distribuzione, pari a 0,59 €/MWh su un totale di 8,37 €/MWh a valori dell’anno 2022.
Cosa prevede il nuovo TIAD
Le modifiche del nuovo TIAD non si limitano certo a quanto abbiamo riassunto poco fa. E’ arrivato il momento di analizzare nel dettaglio le nuove disposizioni ricavate dal provvedimento di Arera punto per punto.
Il nuovo testo del TIAD prevede che l’autoconsumo diffuso sarà riferito, dopo il primo marzo, all’area sottesa alla cabina primaria e non più alla cabina secondaria. Conseguentemente, il testo individua anche i criteri per i gestori di rete per individuare in modo convenzionale le aree sottese a ciascuna cabina primaria. Questo significa che Arera ha di fatto introdotto dei correttivi di carattere geografico che si basano sulla reale configurazione delle reti elettriche.
Accanto all’allargamento dell’area sottesa all’autoconsumo diffuso, il TIAD stabilisce definizioni univoche per tutte le varie configurazioni di autoconsumo e la distinzione di due perimetri geografici. Tali perimetri sono i seguenti:
- la zona di mercato che rileva per individuare l’energia elettrica condivisa;
- l’area sottesa alla medesima cabina primaria che rileva per individuare la vera e propria energia elettrica autoconsumata.
Grazie a questo testo inoltre Arera semplifica notevolmente le procedure operative per la costituzione e la gestione delle configurazioni di autoconsumo. In questo modo si spera che la loro diffusione possa essere ancora più rapida e capillare.
Infine, tutti i clienti finali ed i produttori di energia, potranno continuare a godere degli attuali diritti. Fra questi diritti rimane di particolare importanza quello di poter scegliere liberamente il proprio fornitore indipendentemente dai rapporti legati all’autoconsumo.
Cosa manca ancora per le comuinità energetiche?
Con l’approvazione del nuovo TIAD e delle misure e definizione in esso contenute abbiamo fatto un grosso passo in avanti verso il completamento della normativa riguardante le comunità energetiche e l’autconsumo. Tuttavia ancora il quadro normativo che dovrebbe regolare queste configurazioni di autoconsumo non è ancora completo.
Manca ancora il decreto MASE che dovrebbe individuare una volta per tutte la definizione degli incentivi riconosciuti ai membri di tali configurazioni (ne parliamo anche qui). Tuttavia tale Decreto, come più volte annunciato dagli esponenti di tale ministero, dovrebbe arrivare entro la prima parte di questo anno, pertanto non ci resta che aspettare.
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