Recepimento direttive RED II e IEMD: approvate le bozze del decreto attuativo
Le bozze del decreto attuativo per il recepimento delle direttive RED II e IEMD sono state approvate dal consiglio dei ministri. Ecco tutte le novità
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Recentemente, il consiglio dei ministri, ha approvato le bozze del decreto attuativo per il recepimento delle direttive RED II e IEMD della Commissione Europea. Come avrai avuto modo di leggere fra queste pagine, le direttive riguardano soprattutto la promozione dell’uso di energia rinnovabile e la regolazione del mercato interno dell’energia elettrica.
Ed è proprio con l’approvazione delle bozze per il recepimento delle direttive RED II e IEMD che il governo ha iniziato il proprio percorso di allineamento al Clean Energy Package europeo del 2018. Tramite questo patto vengono delineati una serie di principi che i ministeri dei vari membri della Comunità Europea dovranno attuare.
Il Clean Energy Pact è una sfida di per sé ardua da portare a termine che è stata resa ancora più difficile da superare dall’approvazione del “Fit for 55” che di fatto rilancia gli stessi obiettivi individuati precedentemente. Le misure in oggetto sono in questo momento al vaglio delle commissioni Parlamento Europeo. Il nuovo pacchetto, quando sarà approvato, porterà all’inevitabile revisione delle direttive sulle rinnovabili. Ciò comporterà quindi un nuovo percorso di recepimento anche a livello di singolo stato.
Gli obiettivi fissati da entrambi questi accordi sono particolarmente ambiziosi e prevedono un notevole aumento della quota di installazioni FER. Per questo motivo è previsto anche un contributo dai modelli energetici che si basano sulla condivisione dell’energia, come le Comunità Energetiche Rinnovabili e l’auto consumo collettivo.
Comunità Energetiche che però, possono prendere vita pienamente solamente dopo il recepimento delle Direttive Red II e IEMD da parte dei singoli stati. Recepimento che stiamo per prendere in esame qui di seguito a partire dalle bozze del decreto sulle Comunità Energetiche approvato pochi giorni fa.
Recepimento direttive RED II e IEMD: le novità delle bozze di decreto sulle Comunità energetiche
Sono molti i temi che vengono toccati dal recepimento delle direttive RED II e IEMD anche se, senza dubbio, quello principale riguarda le comunità energetiche. Di esse vengono, in particolar modo, ridefiniti i principi, le regole per la costituzione, le modalità tramite cui potranno interagire con il mercato elettrico ed infine gli elementi che ne governano l’incentivazione.
Lo schema delineato dalle bozze del decreto attuativo non sembra discostarsi molto dal sistema attualmente definito dalla Legge n.8 del 28 febbraio 2020 (DL Milleproroghe). Dobbiamo infatti prendere atto che il modello generale, strutturato attorno all’incentivazione dell’energia condivisa rimane pressoché il medesimo.
Il recepimento delle direttive RED II e IEMD però presenta tutta un’altra serie di novità ad alto impatto come le seguenti due:
- la soglia per gli impianti rinnovabili che possono essere utilizzati nelle REC passa a 1 MW rispetto ai 200 kW fissati dal modello transitorio attualmente in vigore.
- il perimetro di applicazione delle REC viene spostato dalla cabina secondaria alla cabina primaria. In questo modo c’è quindi la possibilità di costituire comunità energetiche molto più grandi rispetto ad adesso (anche 100 volte)
A questo punto é facile presupporre che, soprattutto a causa della possibilità di costituire REC più grandi, l’interesse verso questo modello sia destinato a crescere.
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Le altre novità
Il Recepimento direttive RED II e IEMD tramite la bozza del decreto attuativo, porta con se anche altre novità altrettanto importanti per gli operatori ed il loro approccio al modello delle comunità energetiche. Le modifiche più importanti riguardano diversi aspetti e le abbiamo riassunte qui di seguito:
- Criteri per poter entrare a far parte di una Comunità Energetica. Può far parte di una comunità energetica qualsiasi operatore, a patto che il controllo della stessa sia in capi a privati, PMI ed enti pubblici. La differenza rispetto alla normativa precedente è che prima questi soggetti erano gli unici ad essere ammessi come unici membri.
- Ruoli che possono rivestire i soggetti terzi (ESCo). Essi adesso possono ricoprire sia il ruolo di produttore che di proprietario degli impianti, ma anche quello di referente della Comunità (ovvero quel soggetto che è incaricato dell’interazione con le istituzioni del sistema elettrico. Quest’ultima circostanza, se confermata, semplificherebbe notevolmente la partecipazione delle ESCo alla comunità energetica. Esse infatti potrebbero trovare in soggetti strutturati un valido supporto nella gestione operativa dello schema di autoconsumo. In questo modo potrebbero fungere da volano per lo sviluppo di queste configurazioni.
- Possibilità di appoggio delle comunità energetiche a reti private, gestite o realizzate dalla Comunità. Le bozze del decreto per il Recepimento direttive RED II e IEMD suggeriscono questa possibilità che nel modello precedente non era nemmeno considerata.
Bozze di decreto per le direttive RED II e IEMD: le disposizioni per il mercato elettrico rinnovabile
Le bozze di recepimento delle direttive Red II e IEMD non affrontano però solamente gli argomenti legati alle C.E.R. Affrontano anche alcuni aspetti legati all’autoconsumo che andiamo a riassumere brevemente qui di seguito.
- Disposta la creazione di una sorta di “sigla unica” dell’autoconsumo fisico individuale (SSPC). Sarà questa sigla ad incorporare poi le varie sigle esistenti (SEU, ASAP, ASE, ecc. La nuova sigla includerà tutte le configurazioni in cui vi sia un produttore (o più produttori se dello stesso gruppo) connessi con un collegamento privato a un consumatore (o più consumatori se dello stesso gruppo), a patto che tutti gli elementi siano localizzati su particelle catastali contigue. Tuttavia, per questi sistemi non sarà più possibile godere dello Scambio sul Posto, abolito con effetto quasi immediato per i nuovi progetti. Lo scambio sul posto lascerà il posto ad una tariffa incentivante “pura”.
- SDC (reti private che connettono impianti di produzioni con una molteplicità di clienti in ambito industriale, commerciale o di siti di servizi condivisi). Se con la normativa attuale risulta impossibile sviluppare iniziative di questo tipo, la bozza IEMD sembra invece suggerire che, pur con una serie di condizioni e requisiti lo sviluppo di nuovi SDC sia possibile.
Conclusioni
Nell’attesa dei tantissimi decreti attuativi per il recepimento delle direttive RED II e IEMD e dell’intervento delle autorità per la regolazione del mercato di queste soluzioni possiamo guardare al futuro con ottimismo.
Certo, alcuni dubbi in merito alla normativa rimangono ancora, ma se il mercato dovrà apprezzare tale visione, le comunità energetiche rinnovabili potrebbero rappresentare un volano per la crescita della produzione di energia rinnovabile e decarbonizzazione.
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