Quali sono i vantaggi di fare parte di una comunità energetica senza fotovoltaico?

Quali sono i vantaggi di fare parte di una comunità energetica senza fotovoltaico?

Cosa può offrirmi una comunità energetica senza un fotovoltaico o senza volerne realizzare uno?

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Le fonti di energia rinnovabile stanno facendosi strada su tutto il territorio italiano, anche con una macchina burocratica farraginosa e l’abitudine nell’utilizzare i sistemi tradizionali di energia. Gli impianti volti alla riduzione di biossido di carbonio nell’ambiente sono sempre più installati grazie ai tanti incentivi statali e soprattutto all’aiuto di associazioni che quotidianamente lavorano per snellire l‘iter burocratico e i rapporti con gli enti preposti.

Tra le soluzioni più concrete, almeno in Italia, figura sicuramente il fotovoltaico, fonte di energia pulita facilmente accumulabile grazie ai pannelli solari. Da un punto di vista pratico il percorso per avvicinarsi al mondo Green non è così semplice come possa sembrare e per questo motivo nasce la Comunità energetica.

Nei prossimi paragrafi esamineremo nel dettaglio questa tematica ponendo l’attenzione su cosa può offrire il fare parte di una Comunità Energetica senza fotovoltaico o senza volerne installare uno.

L’utilità di Valore Comunity

Per rendere più chiaro possibile il concetto di Comunità energetica è opportuno introdurre Valore Comunity. Formalmente Valore Comunity non è altro che un’associazione ideata nell’anno 2020 con lo scopo di gestire al meglio più Comunità energetiche disposte su tutto il Paese.

La loro missione poggia le fondamenta sulle fonti rinnovabili, grazie anche alla collaborazione con Valore Energia hanno la possibilità di gestire diversi impianti fotovoltaici su tutto il territorio italiano. La loro grande forza, oltre all’organizzazione, risiede negli incentivi statali che incoraggiano privati e aziende a investire nel settore dell’energia rinnovabile.

Un’associazione che migliora notevolmente l’iter burocratico e l’amministrazione energetica, ponendosi come punto di riferimento tra gli utenti e la produzione di energia.

Un nuovo modo di collaborare: Autoconsumo collettivo

Valore Comunity viene quindi a inserirsi in un concetto molto più ampio, quello dell’autoconsumo collettivo. Con questo termine si intende l’unione di cittadini, condomini e residenti della stessa area di interesse che immagazzinano, producono e consumano energia da fonti rinnovabili, salvaguardando l’ambiente in modo attivo.

La condizione secondo la quale ogni privato o azienda possa usufruire, in modo collettivo, di energia rinnovabile aiuta il pianeta e soprattutto chi crede in tale sistema.

Il concetto di Comunità energetica

Si lega in modo naturale all’autoconsumo collettivo il concetto di Comunità energetica (Energy Community), che in Italia sta ancora facendosi largo ma è molto utilizzato nei Paesi più innovativi e vicini alle tematiche ambientali.

Le Energy Community rappresentano l’insieme di individui fisici, privati e aziende che condividono l’energia pulita prodotta dai loro impianti, siano questi ultimi fotovoltaici, eolici o di altra natura Green. Da un punto di vista tecnico vi è quindi la capacità di gestire nel miglior modo possibile l’energia accumulata e distribuirla agli utenti, così da garantire il minor numero possibile di emissioni nocive.

Le Smart Grid

Una Energy Community però non è frutto di un’idea astratta, anzi, attraverso anni di ricerca tecnologica è stato possibile introdurre una rete di distribuzione capillare in diverse regioni.

Molti immaginano che una Comunità energetica basi ancora le sue tecnologie su sistemi obsoleti come quelli con una rete centralizzata e una distribuzione prestabilita. Oggigiorno, attraverso tecnologie all’avanguardia è possibile decentralizzare il sistema e fondere la rete di produzione e distribuzione in modo uniforme usufruendo di una vera e propria connessione peer to peer.

Tale condizione è stata possibile grazie all’utilizzo di Smart-Grid, particolari impianti fotovoltaici che garantiscono uno scambio eccellente di energia pulita nell’integrazione con la Comunità energetica.

I vantaggi di una comunità energetica senza fotovoltaico e con

Analizzando con occhio critico i paragrafi precedenti si evince come una Energy Community possa essere una soluzione intelligente non solo per limitare le emissioni di biossido di carbonio nell’ambiente ma anche per un concreto risparmio economico.

Ma da un punto di vista tecnico quali sono i benefici nel far parte di una Comunità energetica?

  • Biossido di carbonio: attraverso un maggior utilizzo di impianti di energia rinnovabile è possibile ridurre concretamente le emissioni nell’ambiente.
  • Educativi: uno dei benefici più importanti nell’affidarsi a una Comunità energetica è il messaggio che questa propone ai cittadini. Attraverso un’opera di sensibilizzazione è possibile incentivare gli utenti più scettici a provare le fonti di energia pulita.
  • Costi: condividere con tanti utenti l’energia consente di abbassare i costi in modo significativo, sia questo autoprodotto oppure come parte terza.

Unirsi a una Comunità energetica

I vantaggi precedentemente analizzati risulterebbero nulli senza conoscere il modo in cui è possibile far parte di una Energy Community. Tecnicamente vi sono due soluzioni: essere un produttore/consumatore oppure essere un consumatore e quindi far parte di una comunità energetica senza fotovoltaico di proprietà.

  • Produttore/consumatore o prosumer: fanno parte di questa categoria tutti coloro che decidono di installare un impianto fotovoltaico con accumulo e desiderano condividere l’energia prodotta dal loro sistema con gli altri utenti.
  • Consumatore o Consumer (ne parliamo meglio qui): si può far parte di una Comunità energetica semplicemente da consumatore, cioè da privato o azienda che crede nelle energie rinnovabili ma non possiede un impianto fotovoltaico proprio.

Come è facile dedurre è opportuno affidarsi ad associazioni professionali come Valore Comunity per gestire al meglio i consumi e il monitoraggio degli impianti. Sebbene sia scontato sottolinearlo, le tariffe di chi fa parte di una comunità energetica senza fotovoltaico sono più alte, rispetto a quelle di un produttore. Tuttavia grazie a tantissimi incentivi è possibile ridurre i costi in modo netto rispetto ai tradizionali servizi nazionali con energia non Green.

Valore Comunity: i vantaggi concreti di chi fa parte di una comunità energetica senza fotovoltaico

Come anticipato nelle righe precedenti vi è una sostanziale differenza tra chi si approccia a una Comunità energetica come Produttore e chi come consumatore. In questo articolo daremo prevalentemente spazio a coloro che sono intenzionati nell’usufruire di tali servizi e benefici di chi fa parte di una comunità energetica senza fotovoltaico.

Nel concreto, chi non è in possesso di un impianto fotovoltaico, può utilizzare senza problemi le fonti di energia rinnovabile prodotta da altri utenti appartenenti alla Energy Community. La ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha definito i termini secondo cui si possono ottenere risparmi cospicui in bolletta.

Numericamente tali valori, ponendosi in una media nazionale, si aggirano tra 8 e 10 centesimi di euro a kWh.

La differenza è negli incentivi

Unirsi alla Comunità energetica oltre a garantire una riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente e a un risparmio in bolletta, permette di usufruire di vantaggiosi incentivi legati all’associazione stessa.

Non analizzeremo nello specifico tutti gli incentivi di Valore Comunity perché spesso soggetti a variazioni a seconda della regione di riferimento, ma focalizzeremo lo sguardo su quelli che sono di grande interesse per i cittadini a livello nazionale.

Incentivo Superbonus 110%

Grazie alla proroga fino all’anno 2022 è possibile servirsi del Superbonus 110%. Questo, attraverso un adeguamento fiscale spalmato in cinque anni, consente di detrarre sulle imposte i costi per la creazione di un sistema energetico con impianto Green. In alternativa è possibile sfruttare la maxi-detrazione anche tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito d’imposta.

Sebbene tale condizione possa non interessare nello specifico coloro che vogliono utilizzare una Comunità energetica senza fotovoltaico, può essere una soluzione intelligente da sfruttare nelle aree limitrofe per trarne un beneficio maggiore. Il consumer può quindi usufruire di energia prodotta dai propri vicini, senza necessariamente possedere un impianto personale.

Burocrazia

Un incentivo concreto nell’utilizzare un sistema condiviso di energia pulita è quello di affidare tutto l’iter burocratico alle associazioni. Benché possa sembrare cosa da poco in realtà le pratiche con la Gse (Gestore dei servizi energetici), con il provider di energia elettrica e con l’Agenzia delle Entrate non sono sicuramente un’attività per tutti.

I motivi per cui far parte di una Comunità energetica senza fotovoltaico

Fino a ora abbiamo analizzato i vantaggi nel far parte di una Energy Community e di come gli incentivi possano essere una risorsa su cui investire. Nelle prossime righe esamineremo più nel dettaglio quelli che sono gli aspetti legati a coloro che vogliono far parte di una Comunità energetica senza fotovoltaico. Quali sono i vantaggi che ne possono ricavare?

  • Investimento iniziale pari a zero: beneficio principale nel far parte di una Comunità energetica senza fotovoltaico è la possibilità di risparmiare sull’investimento iniziale dell’impianto fotovoltaico. Sebbene gli incentivi siano rilevanti, non tutti vogliono costruire un impianto dedicato vicino o sulla propria abitazione.
  • Soffitto di casa o terreno libero: chi è molto attento alla salvaguardia dell’ambiente ma non ha materialmente spazio per installare un impianto dedicato, deve virare verso una soluzione consumer. Un complesso condominiale non necessariamente, per motivi estetici o economici, può investire in un impianto fotovoltaico. Indispensabile quindi scegliere una condivisione da utente e non da produttore.
  • Smaltimento: le associazioni che gestiscono gli impianti dei produttori hanno l’esigenza, dopo tanti anni, di smaltire o sostituire i pannelli fotovoltaici. Benché il produttore non debba preoccuparsi più di tanto, deve necessariamente disporre di tempo per consentire gli interventi. Un consumer di una Comunità energetica senza fotovoltaico non ha questo disagio.
  • Attivazione in tempi ridotti: i tempi per la documentazione necessaria, l’installazione e la manutenzione di un impianto fotovoltaico sebbene rapidi sono vincolati da un iter prestabilito. Un consumer di energia pulita condivisa può ridurre le tempistiche di attivazione e usufruire dei servizi in un tempo nettamente inferiore. Attraverso una comunicazione diretta con l’associazione è possibile conoscere tutto il percorso per un impiego veloce e sicuro dell’energia rinnovabile, riducendo in questo modo anche le emissioni nell’ambiente il prima possibile.

Conclusioni

Molte regioni italiane si stanno avviando concretamente verso l’utilizzo di Comunità energetiche. La richiesta è crescente grazie proprio ad associazioni come Valore Comunity che migliorano notevolmente i tempi di comunicazione tra le diverse parti. Fortunatamente, i tanti incentivi statali stanno convincendo anche i più scettici nell’investire in questo settore, aiutando non solo l’ambiente ma anche gli utenti più attenti a questa tematica.

I partecipanti ad una Comunità Energetica senza fotovoltaico o che non vogliono realizzarne uno possono servirsi di piani tariffari dedicati che valorizzino non solo il valore sociale del gesto ma anche un concreto risparmio in bolletta ogni anno.

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